tag:blogger.com,1999:blog-4178197317532749627.post7730565373824651879..comments2024-03-19T03:11:38.599-07:00Comments on AGORA' di CircolarMente: Domande di aiuto non raccolte - Articolo di Bia Sarasini "Il Manifesto" del 01/06/2016 (post suggerito da Nives Enrietti)CircolarMentehttp://www.blogger.com/profile/02095054535385028428noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-4178197317532749627.post-80544150636700933152016-06-02T07:05:25.012-07:002016-06-02T07:05:25.012-07:00Ho raccolto la sollecitazione di Nives a pubblicar...Ho raccolto la sollecitazione di Nives a pubblicare il post con l’articolo di Bia Sarasini e condivido il suo commento. Condivisione però accompagnata da un timore: che ancora una volta si ripeta il frustrante rituale che accompagna, nei e sui media, un episodio particolarmente grave di femminicidio. Si è purtroppo alzata l’asticella dello sdegno. Nelle settimane precedenti quello di Sara credo di ricordare almeno altri due omicidi di donne da parte dei loro uomini. Notizie pubblicate senza rilievo nella pagine di cronaca, o velocemente menzionate nei notiziari tv accompagnate dalla classica formuletta….ennesimo episodio di …….. Quando, come nel caso di Sara, qualche aspetto colpisce in modo particolare (in questo caso il “fuoco”) allora, per alcuni giorni, alla notizia si accompagnano commenti, interviste, spiegazioni. Alcune anche di spessore, ci mancherebbe, come quello dell’onnipresente Recalcati su La Repubblica di oggi. Fra pochi giorni, magari già da domani, tutto tacerà e tornerà a regnare il più totale “silenzio”. Un rituale che mi pare diventare, nel suo svolgimento sui media, sempre più stucchevole, fine a sé stesso. Scusate la franchezza ma ho l’impressione che certi approfondimenti, come quello stesso di Recalcati, servano di più a nutrire un diffuso vezzo intellettualoide di ”elegante” approfondimento, che non a smuovere coscienze e ad innescare reazioni reali. Hai ragione Nives quando dici che il silenzio degli uomini deve essere rotto. Ma tu per prima sai bene che è un silenzio di comodo, un silenzio che è connaturato con il potere del maschio. La storia insegna che nelle umane vicende il potere, ogni forma di potere in qualsiasi aspetto si esprima, non abbandona mai volontariamente e passivamente il campo. Viene battuto, ridimensionato, solo con la lotta. Di tutti e tutte. Premesso che è da subito indispensabile avviare azioni forti, anche sul piano giudiziario, per fronteggiare atti concreti di femminicidio, sappiamo però bene che quella lotta al potere del maschio è, e sarà, processo lungo e complicato. Fine del silenzio e lotta potrebbero iniziare a muoversi insieme se, tutti (quelli coscienti dello stato di cose) e tutte, ad esempio non stessimo zitti nei piccoli, quotidiani, gesti di prepotenza maschile verso le donne. A volte all’apparenza insignificanti, trascurabili. Ma non meno significativi. Non si tratta quindi di uscire dal silenzio solo verso gesti e situazioni estreme, ma da quello dell’accettazione quotidiana di quel potere da rimuovere. Credo che il tuo invito a rompere il silenzio sia anche questo.Giancarlonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4178197317532749627.post-74820124473013841252016-06-01T08:16:56.336-07:002016-06-01T08:16:56.336-07:00Ho posto alla vostra attenzione questo articolo no...Ho posto alla vostra attenzione questo articolo non per la notizia in sé che non ha ovviamente nulla di ‘sorprendente’ ma perché sottolinea un elemento che ritengo essenziale. Nell’articolo si mette in evidenza una verità semplice e incontestabile ma da sempre rimossa: il femminicidio è una violenza sessuale maschile che ha la forza di svelare il lato oscuro dei rapporti tra i sessi. Il problema è maschile, il rapporto che gli uomini hanno con il proprio corpo e con la propria sessualità. Il silenzio degli uomini deve essere rotto. Non tutti violenti, ovviamente. Ma come ieri, molto spesso, in silenzio. Solo se parlano anche loro, le cose possono cambiare. E’ una battaglia di civiltà.Nivesnoreply@blogger.com