La parola del mese
A
turno si propone una parola, evocativa di pensieri collegabili ed in grado di
aprirsi verso nuove riflessioni
AGOSTO 2017
IMPERMANENZA
Termine composto da “in”,
prefisso con valenza negativa, e “permanenza”, sostantivo derivato
dal verbo "permanere", a sua volta derivato dall'omonimo verbo latino composto da “per”, prefisso intensivo,
e “manere”, ossia restare. Il significato di impermanenza è quindi: instabilità,
provvisorietà, precarietà
Si tratta di un
concetto filosofico cardinale, che troviamo soprattutto legato alle filosofie
orientali, in particolare al buddismo - anche se non mancano addentellati nella
filosofia occidentale, specie precristiana.
L'impermanenza altro non è che la transitorierà dei fenomeni: tutto è passeggero, tutto muta, niente è eterno. La permanenza è un'illusione, e l'accettazione di questa verità - o meglio, la sua concreta e costante percezione - permette uno sguardo sereno sul fluire delle cose. Questo paradigma filosofico non implica un abbandono nichilista delle vie etiche: l'impermanenza è una cornice, un contesto - e, fra l'altro, è una delle chiavi fondamentali per comprendere tanta parte della nostra cultura classica. Mi piacciono in merito alcune citazioni da Eraclito conosciuto come il filosofo del divenire (continuo ed incessante).
RispondiEliminaDall'aforisma frammento 91
« Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va. »
Frammento 88) = Metamorfosi
« Ταὐτὸ τ΄ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόν• τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεινά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦτα. » « È la medesima realtà il vivo e il morto, il desto e il dormiente, il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli, e quelli di nuovo mutando son questi. »