mercoledì 26 novembre 2014

PENSARE IL RADICALISMO ISLAMICO
di Claudio Vercelli
Articoli dal n° 1 al n° 9

Nota terminologica e lessicografica: per rendere più agevole il testo, a tutt’oggi non sottoposto a revisioni di sorta, essendo costituito da una successione di articoli redatti nel corso del tempo, alcuni termini la cui natura etimologica – e il cui uso – implicherebbero differenziazioni e precisazioni, sono invece stati usati come sinonimi. 

lunedì 24 novembre 2014



Regia Luc e Jean-Pierre Dardenne
Poster


Sandra ha un marito, Manu, due figli e un lavoro presso una piccolo azienda che realizza pannelli solari. Sandra 'aveva' un lavoro perché i colleghi sono stati messi di fronte a una scelta: se votano per il suo licenziamento (è considerata l'anello debole della catena produttiva perché ha sofferto di depressione anche se ora la situazione è migliorata) riceveranno un bonus di 1000 euro. In caso contrario non spetterà loro l'emolumento aggiuntivo. Grazie al sostegno di Manu, Sandra chiede una ripetizione della votazione in cui sia tutelata la segretezza. La ottiene ma ha un tempo limitatissimo per convincere chi le ha votato contro a cambiare parere.

giovedì 20 novembre 2014

Le persone e le cose, saggio di Roberto Esposito

Sintesi del saggio
Le persone e le cose, di Roberto Esposito


….un tempo lontano, prima della rivoluzione cognitiva, prima dell’inizio della cosiddetta civiltà, le cose erano il filtro attraverso il quale uomini, non ancora modellati dal dispositivo della persona, entravano in relazione tra loro, poi……

mercoledì 19 novembre 2014


Torneranno i prati - Regia di Ermanno Olmi

In un avamposto d'alta quota, verso la fine della prima guerra mondiale, un gruppo di militari combatte a pochi metri di distanza dalla trincea austriaca, intorno, solo neve e silenzio. Dentro, il freddo, la paura, la stanchezza, la rassegnazione. Ordini telefonati che mandano i soldati a farsi impallinare come tordi. Torneranno i prati non è un film d'azione e non ha nemmeno una trama nel senso canonico del termine, perché i pochi avvenimenti si consumano come la cera di una candela, dentro una quotidianità sporca e scoraggiata. Il film di Olmi è una ballata malinconica come la melodia alla fisarmonica che apre la narrazione, e triste come Il silenzio, le cui note sono incorporate nel tema finale composto e suonato alla tromba da Paolo Fresu. I militari, dal capitano alla recluta, restano attoniti davanti all'orrore dell'inganno in cui sono caduti per aver creduto nell'amor di patria e nel dovere del cittadino italiano. Ci vuole pudore per raccontare una guerra senza senso, come lo sono tutte le guerre. Un sacrificio di cui il regista si fa cantore, ritraendo i suoi soldati nel momento dell'estrema consapevolezza di essere andati a morire invano, in una guerra di posizione che si è rivelata una mera attesa del proprio destino finale.Torneranno i prati è un film perfettamente centrato nel cuore di tenebra di una trincea, e di una guerra, buia e allucinata, il nostro Apocalypse Now, cronaca di un conflitto supremamente inutile, e che la Storia vorrebbe dimenticare.


Ritorno a l’Avana -  Regia: Laurent Cantet  

Trama: In una terrazza che domina i tetti dell’Avana si ritrovano, dopo tanto tempo, cinque amici per festeggiare il ritorno a casa di uno di loro che da 16 anni vive in Spagna. Dal tramonto all’alba il gruppo si abbandona ai ricordi, rievocando un passato che è anche la storia del paese stesso. L’incontro tra loro sarà anche l’occasione per portare a galla rancori mai sopiti e svelare verità nascoste.
In un’intera giornata il regista francese costringe i suoi protagonisti a guardarsi, nel presente, alla luce – impietosa – del passato che li ha portati fin lì, su quel terrazzo a guardare – dall’alto e da una prospettiva inedita – se stessi e gli altri. Insieme tracciano la linea frastagliata della storia dell’isola e ciascuno a suo modo ne “interpreta” un personaggio. Essi si muovono in un confine delineato: i ricordi della giovinezza, la scuola campestre e le sue regole, il “periodo speciale” (decretato da Castro dal 1992) e le sue privazioni, le decisioni estreme, come quella di Amadeo partito per la Spagna, o di Tania che ha visto andar via i suoi figli. Tutto è raccontato, parlato, sussurrato e urlato perché la parola – intesa anche come scrigno di memoria storica- è tutto. Amadeo, Tania, Rafa, Aldo ed Eddy si affrontano, si scontrano, si commuovono e si sfidano rivelandosi, man mano, in ogni frase. La macchina da presa di Cantet si muove tra i protagonisti come un sesto elemento: li osserva da vicino, li riprende di spalle, si siede accanto a loro, è uno sguardo che si conficca dentro. L’incontro dei cinque ha il sapore della nostalgia ma anche della rabbia della resa dei conti, per giungere ad una verità che finirà per svelarsi con un impeto irreparabile.