DATI DEMOGRAFICI
di TORINO e PIEMONTE
aggiornamento
E’ ancora viva la
traccia lasciata dalla conferenza tenuta dal Prof. Molina sulla situazione
demografica nell’area torinese nell’ambito del nostro Programma 2014/2015.
Fecero in particolare
impressione i dati che segnalavano, nel contesto di una costante diminuzione
della popolazione, un trend sempre più marcato di invecchiamento della stessa,
di un calo progressivo delle nascite e, conseguentemente, di un ribaltamento
della piramide generazionale che, per garantire la sostenibilità complessiva
delle dinamiche sociali, dovrebbe al contrario prevedere una ampia base delle
nuove generazioni ed un marcato restringimento verso l’alto di quelle più
anziane.
Recentemente sono state
pubblicati, e resi disponibili in Rete, due aggiornamenti dei dati demografici
dell’area torinese e piemontese: il primo è rappresentato dalla fotografia ufficiale al
31/12/2016 della popolazione effettuata dall’ISTAT, il secondo dal Bilancio
Sociale INPS 2016. Ambedue confermano che i trend a suo tempo illustrati dal
Prof. Molina mantengono la loro direzione ed anzi la accentuano in alcuni suoi
aspetti.
Nel momento in cui sta
per iniziare il nostro Programma 2017/2018 riteniamo opportuno recuperare nel
nostro blog alcuni dei dati più significativi utili a contestualizzare, con
specifico riferimento alla realtà sociale a noi più vicina, una base
fondamentale di conoscenza anche per alcune delle riflessioni che saranno
sicuramente sollecitate dalle conferenze e dai seminari previsti.
(Alcun passaggi del
commento a corredo delle tabelle riportate, individuabili dal colore del
carattere in blu, sono testualmente tratti dal Bilancio Sociale INPS 2016)
Andamento popolazione
Torino – Provincia Torino
Dati 2001/2005/2010 –
2016
Torino
Provincia Regione Piemonte
2001 865.000 2.165.000 4.213.000
2005 901.000 2.242.000
2010
907.000
2.302.000
2011 890.000 2.243.000
2012 872.000 2.254.000
2013 902.000 2.297.000 4.436.000
2014 897.000 2.291.000
2015 890.000 2.282.000
2016 886.000 2.277.000 4.392.000
La crescita complessiva del 4,3% della popolazione torinese nel
periodo 2001-2013 è dovuta alle
ondate immigratorie che si sono alternate nel periodo, ciò è testimoniato
dall’andamento altalenante della crescita stessa e dal trend del rapporto
nascite/decessi che si è verificato nello stesso periodo (la cui incidenza
numerica è osservabile in successive tabelle e grafici). A partire dal 2014
si assiste ad una (per ora) costante discesa mediamente dello 0,5% annuale. Lo stesso andamento è
rilevabile per l’intera Provincia di Torino (le due curve del grafico sono
pressochè identiche) con una più marcata crescita del 6,0% nel periodo 2001-2013
(più immigrazione al di fuori del capoluogo) ed un tasso di diminuzione medio
annuale a partire dal 2014 del 0,3% quindi leggermente meno marcato.
Non dissimile è l’andamento per l’intera Regione Piemonte: 2001-2013 =+5,3 dal
2014 = - 0,3% medio annuo.
………..Nel 2016 la popolazione residente in
Piemonte si attesta a 4.392.526 essendo diminuita di quasi 12.000 unità
rispetto alla fine del 2015. Questo calo conferma l’inversione di tendenza
osservata per la prima volta nel 2014, dopo circa quindici anni di continua
crescita della popolazione, per effetto di intense migrazioni………
L’incidenza della presenza straniera
richiede ovviamente alcune rilevazioni specifiche.
……Al 31 dicembre 2016
risiedono in Italia 60.589.445 persone, di cui 5.047.028 di cittadinanza
straniera (8,3% dei residenti a livello nazionale, 10,6% al Centro-nord)………... significativamente
più alto è il dato per Torino
Incidenza in % degli stranieri residenti a Torino nel 2016 (pari a n° 137.330)

Incidenza in % degli stranieri residenti a Torino nel 2016 (pari a n° 137.330)
così ripartiti
Ripartizione per area geografica di
provenienza degli stranieri residenti a Torino nel 2016
A questi dati si è pervenuti con un percorso
storico, nel periodo in esame, così fotografato:
Comune di Torino: arrivi da estero –
(ri)partenze per estero 2002-2016
Arrivi da estero (ri)Partenze per estero Saldo
2002 5.210 747 4.463
2003
15.845 822 15.023
2004 11.578 823 10.750
2005
8.241 1.024 7.217
2006 7.481 1.009 6.472
2007 20.267 999 19.268
2008 14.570 1.393 13.177
2009 11.744 1.385 10.359
2010
10.735 1.351 9.384
2011
9.179 1.223
7.958
2012 10.254 1.733 8.521
2013 7.059 2.156 4.904
2014
6.356 2.373 3.983
2015
5.948 2.830 3.118
2016 5.969 2.858 3.111
Comune di Torino: arrivi da estero –
(ri)partenze per estero 2002-2016
Appare evidente che il flusso immigratorio
sta conoscendo una rilevante diminuzione (non è stato possibile appurare se nei
numeri in questione rientrano i cosiddetti migranti “ospitati” in attesa
dell’eventuale riconoscimento del diritto di asilo) mentre sta contestualmente
crescendo quello delle ri-partenze (anche in questo caso non è stato possibile
capire se nelle cifre considerate sono conteggiati cittadini italiani “nativi”
trasferitisi all’estero). Le due curve si stanno progressivamente avvicinando lasciando intuire, se il trend resterà questo, un pareggio fra arrivi e partenze. Il trend torinese è peraltro in linea con quello regionale
………………Il saldo migratorio dall’estero mostra un saldo positivo
di 7.532 unità, seppure in continua flessione rispetto agli anni precedenti
(7.977 nel 2015; 8.273 nel 2014; 11.228 nel 2013)........
Come anticipato in precedenza un dato di
particolare importanza è rappresentato dal saldo nascite/decessi
Andamento saldo
nascite/decessi Torino – Provincia Torino
Dati 2001/2005/2010 –
2016
Torino Provincia Regione Piemonte
2001/2005
- 5.595 - 47.658
2005/2010
- 7.302 dati - 60.263
2011 - 1.544 - 11.302
2012 - 1.933 non - 13.440
2013 - 2.272 -14.423
2014 - 2.103 reperibili -14.775
2015 - 3.581 -13.679
2016 - 3.349 -19.252

Anche in questo caso l’andamento storico
vede lo stesso trend per Torino e la Regione Piemonte. A fronte di un numero
decessi relativamente stabile incide in misura progressivamente rilevante la
diminuzione delle nascite come si può rilevare dal seguente grafico. Questi dati tradotti in
indici di natalità (quante nascite ogni mille abitanti) e indice di mortalità
(quanti decessi ogni mille abitanti), comportano il seguente trend
Andamento indice
natalità/mortalità regione Piemonte 2002-2016
……… Anche
per il 2016 il saldo naturale risulta negativo come ormai avviene dal 1976, ed ed
è pari a -19.252. Le nascite, pari a
31.732, sono in diminuzione dal 2008, anno in cui si era raggiunto l’apice di
un periodo di ripresa della natalità in concomitanza con l’afflusso migratorio
intenso soprattutto dall’estero, e raggiungono il minimo storico se si analizza
il dato dal 1999. Il dato relativo ai decessi del 2016 si attesta a 50.984 per
cui si può parlare di un ritorno al dato stabile (intorno ai 49.000/50.000
decessi) che ha caratterizzato gli anni dal 2009 al 2014
L’insieme di questi dati sta ulteriormente incidendo sulla composizione della cosiddetta “Piramide dell’età”. che, ricordiamo, in armonia con il nome “piramide” per garantire la sostenibilità complessiva delle dinamiche sociali, dovrebbe revedere una ampia base delle nuove generazioni ed un marcato restringimento verso l’alto di quelle più anziane. Questa è invece la situazione per la popolazione della Regione Piemonte al 01 Gennaio 2016
Piramide delle Età –
Regione Piemonte 01/01/2016 (dato ISTAT)
…………La piramide dell’età 2016
riporta la popolazione per classi quinquennali di età sull'asse Y, mentre
sull'asse X sono riportati due grafici a barre a specchio con i maschi (a
sinistra) e le femmine (a destra). I diversi colori evidenziano la
distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e nubili, coniugati,
vedovi e divorziati.
In Piemonte ha avuto la forma
simile ad una piramide fino agli anni '60, cioè fino agli anni del boom
demografico. Da notare anche la maggiore longevità femminile degli
ultrasessantenni.
Anche questo grafico
evidenzia, per il 2016, da un lato, la diminuzione della popolazione
piemontese, dall’altro l’aumento del suo invecchiamento: infatti, mentre nel
2015 il 24,46% della popolazione superava i 65 anni nel 2016 la popolazione
oltre i 65 anni sale al 24,80% mentre la fascia di età sino a 19 anni rimane
stabile al 17,1% per entrambe le annate.
E’ quindi evidente come il
trend demografico positivo degli ultimi anni sia stato interrotto sin dal 2014
in quanto neppure la componente straniera incide più di tanto come si può
notare dal trend storico della popolazione extracomunitaria residente in
Piemonte. Un dato altrettanto importante dell’anno 2016 è la forte presenza di
popolazione straniera in età lavorativa giovane (20-39 anni) che diminuisce
rispetto al 2014 (168.970 vs 174.124) ma continua a garantire una forte
presenza sul mercato del lavoro, interessante sia per l’impatto sulla base
assicurativa previdenziale quanto per l’effetto di ringiovanimento dell'età
media…….
E’ interessante il raffronto con piramide
elaborata sulla base dei dati generazionali degli stranieri residenti in Torino
che conferma, anche solo visivamente, il peso degli stranieri nella fasce di
età lavorativa così come evidenziato nel commento del Bilancio INPS
Piramide delle Età –Stranieri
di Torino
…………un
dato altrettanto importante dell’anno 2016 è la forte presenza di popolazione
straniera in età lavorativa giovane (20-39 anni) che diminuisce rispetto al
2014 (168.970 vs 174.124) ma continua a garantire una forte presenza sul
mercato del lavoro, interessante sia per l’impatto sulla base assicurativa
previdenziale quanto per l’effetto di ringiovanimento dell'età media dei
lavoratori (si consideri infatti che su 923.186 cittadini residenti per quella
fascia (erano 977.688 nel 2014) quelli stranieri rappresentano il 18,30%.........
Un ultima
considerazione merita di essere posto sulla ripartizione fra popolazione attiva
(ossia in età lavorativa) e popolazione inattiva (i più giovani ed i più
anziani)
Popolazione Regione
Piemonte – divisione fra attivi / inattivi
Attivi Inattivi età media
15 - 64 0 – 14 over 65 Totale
2002 2.807.858 509.575 895.861
1.405.436 43,8
2003 2.798.799 516.423 916.112
1.432.535 44,0
2004 2.811.524 524.137 934.554
1.458.691 44,1
2005 2.833.628 535.056
961.498 1.496.544 44,2
2006 2.828.620 539.099 974.014
1.513.113 44,3
2007 2.821.292 544.551 986.985
1.531.536 44,5
2008 2.848.667 554.362 998.237
1.552.599 44,5
2009 2.862.967 563.199 1.006.405 1.569.604 44,6
2010 2.861.803 569.210 1.015.217
1.584.427 44,7
2011 2.864.008 573.650 1.019.577
1.593.327 44,9
2012 2.769.211 565.257
1.023.195 1.588.452 45,1
2013 2.765.487 569.459 1.039.106 1.608.565 45,3
2014 2.793.823 574.988 1.067.987 1.642.975 45,4
2015 2.771.059 570.368 1.082.540
1.653.408 45,7
2016 2.749.298 563.537 1.091.411 1.653.408 45,9
………….Dati
particolarmente interessanti, soprattutto se comparati a quelli nazionali sono quelli
inerenti l'indice di dipendenza strutturale, che rappresenta il numero di
individui (anziani e bambini) ritenuti non autonomi per ragioni demografiche
(0-14 anni o oltre 65 al 60,2% superiore a quello nazionale 55,5%.. L'indice di
vecchiaia aumenta rispetto all’anno precedente (da 189,6 a 193,7) e rimane di
oltre 30 punti superiore rispetto al dato nazionale che si attesta a 161,4),
mostrandoci come nella nostra regione, la presenza di anziani sia
particolarmente forte. L'età media piemontese (46,4), infine, risulta leggermente
superiore a quella nazionale (44,7), e in continuo aumento stabile dal
2002. Accanto al processo di
invecchiamento, si manifesta, in maniera evidente ormai da anni, un parallelo
processo di “femminilizzazione” della popolazione, che nel 2016 emerge sin
nella fascia d’età 35/39 anni senza soluzione di continuità. La maggior
longevità femminile porta il totale delle donne a prevalere su quello degli
uomini, attestandosi, tuttavia al 51,52% del totale dei residenti, mentre nel
2015 come nel 2014, si era attestato al 51,6%. I differenziali di età tra i
generi derivano sia dalla componente nazionale della popolazione, che da quella
straniera che segue, sostanzialmente, la stessa dinamica della prima……..
I dati essenziali della tabella precedente si possono tradurre nel seguente grafico
In effetti le tabelle con molti
numeri spesso non rendono con immediatezza le dinamiche in corso, in questo
senso i grafici sono di buon aiuto; il rapporto fra la popolazione attiva e
quella inattiva della nostra Regione viene meglio visualizzato dal
grafico precedente. Impressiona vedere come la curva degli inattivi, lentamente ma
inesorabilmente, si stia avvicinando a quella degli attivi. In questa
fotografia sta, se vogliamo, la sintesi più utile a capire entro quale contesto
devono essere collocate le problematiche decisive per il nostro futuro e,
soprattutto, quello dei nostri figli e nipoti, della sostenibilità dello stato
sociale, delle politiche occupazionali, e della gestione dei fenomeni
immigratori.
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