lunedì 16 dicembre 2019

Sintesi della conferenza di Massimo Rosso - a cura di Enzo Bertolini


Lunedì 2 dicembre 2019 - ore 20,45

Auditorium Bertotto Scuola Media “Defendente Ferrari”

“Oracoli: dalla TV in bianco e nero agli Algoritmi”


  Relatore:
Massimo Rosso - Direttore ICT della Rai 

L’impatto della Digitalizzazione sul mondo dei Media e l’avvento dei Social Network oggi rendono possibile lo sviluppo di nuove Analitiche, che permettono di correlare  gli Eventi TV e le Discussioni Crossmediali. Dal suo osservatorio privilegiato, Massimo Rosso sta assistendo al passaggio dai Servizi di Business ai Business a Piattaforma e alle nuove evoluzioni delle tecnologie di frontiera nell’ambito dei mass media digitali.
Introducendo questi nuovi paradigmi, spiegherà perché in questa nuova era Valori come Trasparenza e Responsabilità divengano centrali e come investendo su una Formazione votata al potenziamento del Senso Critico si potrà cercare di garantire il controllo dello sviluppo della “Automazione dell’Agire”, possibile con le nuove tecnologie, definite da alcuni “oracolari”.

Massimo Rosso, sviluppa la sua brillante carriera interamente all’interno della Rai, dove entra dopo essersi laureato in Fisica presso l’Università di Torino, percorrendo i vari stadi della professionalità informatica sino a ricoprire il ruolo di Direttore del servizio ICT (Information & Communication Technology). Ha quindi potuto vivere dal di dentro l’evoluzione di uno dei principali attori dei media nazionali. Partendo da questo vissuto, il relatore ci accompagnerà attraverso un racconto atto a farci percepire come si sono sviluppate le tecnologie di comunicazione negli anni e come queste oggi si compenetrino ed interagiscano con il mondo dei Social Media.

Nell’avvio della relazione viene sottolineato il ruolo di Servizio Pubblico svolto dalla Rai e come questo non sia, a differenza di quanto avviene in altri Paesi Europei, a volte correttamente percepito e compreso dall’utenza. Come questo servizio pubblico sia importante per la garanzia di una informazione il più possibile oggettiva e come l’ambito dei servizi offerti si sia nel tempo evoluto; passando dalle prime esperienze radiofoniche a quelle degli albori della TV in bianco e nero fino a giungere all’attuale portafoglio d’offerta.  Con la digitalizzazione dei contenuti è possibile offrire una vasta gamma di canali digitali su cui veicolare programmi sempre più mirati e specializzati, per giungere a comprendere le più recenti Piattaforme di fruizione via web.

Proprio in questi giorni è iniziata una corposa iniziativa di promozione di RAI Play, condotta da Fiorello, atta a veicolare la conoscenza e l’uso di una tecnologia che consente la fruizione dei contenuti in modalità asincrona e da computer, privilegiando la gestione del tempo che ciascuno vuol dedicare all’informazione o all’intrattenimento.

In questa trasformazione delle tecnologie a supporto, il ruolo della direzione guidata da Rosso, ha assunto via via maggiore rilevanza, partendo da una solida base di competenze tecniche, che per fortuna della nostra Regione si è riusciti a mantenere radicate in modo significativo su Torino, pur nella più ampia dislocazione dei servizi a supporto dell’azienda a livello nazionale.

Altro compito che Rai si è assunta in questa fase di “Digitalizzazione” dei Servizi sia Pubblici sia Privati, è un ruolo di sensibilizzazione e divulgazione delle conoscenze, svolto non in modo convenzionale, ma inserendo nel contesto delle fiction e dei programmi a maggior ascolto, brevi inserti volti a spiegare ed informare sulle novità tecnologiche e sul loro utilizzo e fruizione. Una sorta di Maestro Manzi 2.0 a supporto dell’Agenda Digitale del Paese.

Altro fenomeno di questi anni è il rapido diffondersi degli strumenti che supportano una “Internet Umana” sostenuta dai social media. Ciò comporta un ulteriore cambio dei costumi che sta largamente caratterizzando il modo di vivere dei nostri tempi. Di ciò anche un operatore primario della comunicazione deve tener conto e con questa realtà deve interagire, per rimanere ancorato al cambio delle abitudini di fruizione, pena una sua progressiva marginalizzazione e perdita di ascolto.

Tali tecnologie introducono alcuni pesanti cambi di paradigma.

Intanto la globalizzazione dei messaggi (Un post sui social non è vincolato a criteri geografici di fruizione, ma è immediatamente globale). La rilevanza del passa parola nella rete degli amici (O dei Peer per dirla all’inglese) che prevale sulla comunicazione monodirezionale sulla quale si è fin qui basato il mondo della comunicazione tradizionale (Imprese, Pubblica Amm., Mezzi di Comunicazione tradizionali, Organizzazioni Politiche). La possibilità di un utilizzo contemporaneo di mezzi di scambio informativo tra soggetti, che stimolati da eventi o notizie, intrattengono un dialogo su mezzi Web dando vita ad un nuovo fenomeno denominato “Comunicazione Crossmediale”, che rende il nostro villaggio globale sempre più piccolo e perennemente “on-line”.

Dall’osservazione di tale fenomeno, anche per gli operatori della comunicazione televisiva broadcast ( gli operatori di tv via cavo o satellitare, invece, dispongono di apparecchiature installate presso l’utente che consentono una analisi diretta dei comportamenti d’ascolto), nasce la ricerca di analizzare e comprendere le possibili correlazioni tra quanto viene trasmesso dalla TV e quali conversazioni si sviluppino sui Social Media, quali siano i livelli di influenza e quale le direzioni di apprezzamento o meno che vengono espresse nel mondo Web.

Nascono così le prime sperimentazioni sulle tecnologie di “Sentiment Analysis”, che consentono, analizzando il traffico dei messaggi in rete, di attribuire una interpretazione della reazione del pubblico a quanto visto, arrivando a caratterizzare il tipo di risposta tra opinioni positive, neutre o negative. Non solo questo, ma continuando l’analisi del traffico sui social, si riesce a comprendere anche la rilevanza del tema trattato per l’opinione pubblica. Inoltre i social monitorati possono variare in base alla tipologia di audience attesa per il programma (commenti sulla Comunicazione politica più su Twitter o Facebook, conversazioni su programmi con target giovanile su Instagram, etc), scandagliando così i luoghi virtuali in cui il dibattito/commento si sviluppa maggiormente.

L’ulteriore frontiera tecnologica è quella che consente di passare dall’analisi elementare dell’opinione a nuovi modelli che consentono di approfondire l’analisi. Si può giungere ad interpretare le emozioni che stanno alla base delle conversazioni attivate, ed al livello di intensità con cui tali emozioni sono manifestate. (Odio, Sarcasmo, Ironia, Aggressività, Disapprovazione, Amore, etc).

Di tali strumenti, sono qui illustrati gli obiettivi di comprensione delle reazioni suscitate riferiti all’ambito editoriale proprio di un operatore di mass media.

Estendendo il discorso ad un contesto socio politico allargato, ciò di cui occorre assumere consapevolezza, è che queste sono le stesse potenti strumentazioni alla base della analisi delle reazioni del corpo sociale e che sempre più spesso esse sono utilizzate per comprendere lo stato emotivo della popolazione e, di conseguenza, veicolare i messaggi che maggiormente vengono ritenuti affini sino, al limite, a condizionare la percezione del reale.

Questi strumenti si inseriscono in un cambio di approccio culturale. Stiamo passando da una cultura che si basava sull’analisi del passato per tentare di immaginare gli effetti sul futuro (Feedback), ad un paradigma che analizzando la grande massa di informazioni a disposizione nel web, cerca di cogliere i fenomeni non strettamente correlati che anticipano eventi futuri, anche in modo non deterministico (FeedForward).

Come è stato reso possibile questo cambiamento?

Per prima cosa il mondo è stato riempito di sensori che producono informazioni.  I primi sensori ed i più attendibili sono proprio le persone e le tracce elettroniche che esse lasciano nell’uso quotidiano delle tecnologie digitali. (Carte di Credito, smartphone, telepass, Localizzatori GPS, etc).

La crescita continua ed esponenziale della capacità elaborativa dei computer e della capacità di immagazzinamento delle informazioni (Data Base), hanno poi consentito una elaborazione in tempo reale di questo patrimonio immenso di dati.

In questo contesto si può dire che oggi siamo in grado attraverso strumenti di Intelligenza Artificiale di “Sentire,Comprendere,Processare la realtà” e alla fine di “Attuare la realtà”. Intendendo con questo non solo le capacità di analizzare il contesto in cui ci muoviamo ma, in certi momenti, di ottenere indicazioni, che nei fatti, determinano l’accadere di eventi futuri.

Questo non deve stupire, in quanto i concetti teorici alla base di quanto detto, li troviamo ormai da più di un secolo formulati nelle teorizzazioni della meccanica quantistica e della relatività. Ora ciò che sta avvenendo è che le tecnologie sempre più veloci e sofisticate permettono il concretizzarsi, in pratica, di alcuni di questi fenomeni.

Il concetto di “Presente allargato” in effetti è un esempio di quanto si sta dicendo.

Un piccolo esempio. Disponendo di strumenti di comunicazioni istantanei, nel percorrere un tratto di strada in un verso io colgo che nell’altro senso di marcia si è formata una coda chilometrica. Il mio amico che sta procedendo in quella direzione è convinto di poter raggiungere la sua meta in orario, perché non conosce l’evento coda. Io che procedo in senso inverso so che la coda esiste, in quanto parte del mio passato ma per lui sarà parte del suo futuro. Con un colpo di telefono in mobilità posso, avvisandolo, modificare la sua strategia di viaggio e quindi influenzare il suo futuro. Ovviamente se gli strumenti di elaborazione e comunicazione non fossero così veloci, tutto questo non sarebbe possibile.

Le capacità umane di comprendere il mondo vengono “aumentate” sfruttando la conoscenza del “presente allargato”.

La capacità operativa di agire è sempre più prossima alla capacità analitica di comprensione ed attuazione nel “presente allargato”.

Ovvero disponiamo di strumenti (MACROSCOPIO) che consentono di vedere il mondo nei suoi aspetti economici e sociali che si comportano come anticipatori di Futuro. Attraverso strumenti come questo possiamo traghettare dalla “Previsione Sociale” alla “Anticipazione Sociale”.

Tale realtà deve essere obbligatoriamente affrontata dalle aziende, pena la perdita di competitività ed attrattività della loro proposta (pensate a cosa sta significando l’agire di Amazon verso tutti gli operatori tradizionali di Logistica, o casa significhi l’approccio di Netflix verso i più tradizionali fornitori di contenuti media).

Analogamente, con questi fenomeni devono confrontarsi i Cittadini. Ciò significa far crescere in loro la consapevolezza sulla importanza dei dati, sulle meccaniche di tracciabilità dei comportamenti rilevati attraverso le tracce elettroniche che vengono da loro stessi attivate e sulle quali gli algoritmi di anticipazione sociale agiscono.

Ciò comporta un cambio di prospettiva notevolissimo, a cui molto probabilmente non siamo pronti.

Sicuramente errato, secondo il relatore, pensare che esista un mondo reale ed uno digitale. Oggi esiste un mondo unico fatto di interrelazioni sempre più coese tra reale e virtuale.

Come ben descrive in una suggestiva immagine il filosofo Luciano Floridi, siamo nella zona delle Mangrovie, dove il fiume sfocia in mare e l’acqua non è più propriamente dolce, ma allo stesso tempo non è ancora del tutto salina, e lì si sviluppa una fauna ed una flora peculiare. Allo stesso modo anche noi siamo nel mondo delle Mangrovie e dobbiamo imparare a viverci.

In questo mondo è fondamentale ricomporre la frattura tra Umano e Tecnologico. Se noi pensiamo che siano due cose disgiunte facciamo un grande errore. Così come va ripensata la relazione complessa tra naturale ed artificiale. Altro fenomeno importante è la fusione della cultura scientifica con la cultura umanistica. Ciò è alla base della struttura di questi modelli di funzionamento della società, a cui le istituzioni preposte alla formazione ed all’educazione dovranno prepararci.

In questo senso diviene fondamentale promuovere una educazione critica alla complessità ed allo sviluppo di un forte senso di responsabilità.

Occorre non confondere complessità con complicazione. Ciò che è complicato si può semplificare, e ben venga questa azione. Ma ciò che è complesso non si può banalizzare nel tentativo di ottenere risposte immediate o demagogiche. Questo mondo delle mangrovie è un mondo complesso ed a ciò dobbiamo essere preparati. Occorre andare a sviluppare una educazione critica a questa complessità e riaffermare il senso di responsabilità di ciascuno.

Si sta passando da una cultura di fiducia verso il brand, la marca, ad una fiducia basata sull’algoritmo e sul suo funzionamento. Ma qui si apre un enorme problema di trasparenza e di leggibilità del funzionamento degli algoritmi. A differenza della Legge che codifica in modo esplicito le regole ed il comportamento da tenere, il modus operandi ed i criteri con cui sono scritti gli algoritmi di Intelligenza Artificiale non sono né pubblici né facilmente decifrabili. È di fronte a ciò che si apre un enorme questione etica.

Tra gli attori principali che dominano tali tecnologie, gli Statunitensi hanno di fatto delegato lo sviluppo delle stesse ai privati (le grandi Corporation: Microsoft,Amazon,Google,IBM), mentre l’altro attore , la Cina , ha di fatto nazionalizzato sotto uno stretto controllo statale lo sviluppo tecnologico.

Qui forse si apre una terza via di opportunità per l’Europa: Imporre una questione di sviluppo etico degli algoritmi di Intelligenza Artificiale, a vantaggio della cittadinanza mondiale, ispirata ai valori fondanti della nostra civiltà, che faccia perno sulle caratteristiche di :
·       Azione e sorveglianza umane
·       Robustezza e sicurezza
·       Riservatezza e governance dei dati
·       Trasparenza
·       Diversità, non discriminazione ed equità
·       Benessere sociale e ambientale
·       Responsabilità intesa anche come accountability.

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