lunedì 19 aprile 2021

Piano strategico 2021-2023 Area Metropolitana Torino

 

Seppure oggetto di molti articoli di presentazione e commento, e per quanto alla conoscenza delle Amministrazioni Comunali dell’ex Provincia di Torino, da alcune anche partecipato, il Piano Strategico Metropolitano 2021-2023 è ancora in gran misura sconosciuto per tutti noi “normali cittadini”. Si tratta di un documento molto complesso elaborato nell’ambito dello sforzo progettuale al quale tutti i livelli istituzionali, da quello centrale a quelli periferici, sono stati chiamati per definire il progetto italiano complessivo che concorrerà all’assegnazione dei consistenti fondi del Next Generation EU. Se il processo che si è così avviato raggiungerà effettivo consolidamento questo progetto dovrebbe rappresentare per il prossimo triennio il documento base di orientamento di gran parte delle politiche statali in concorso con il giusto coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali locali. La speranza va da sé è quella che in questo percorso “virtuoso” possano trovare soluzione le tantissime problematiche che da tempo incidono sul quadro economico, sociale e culturale del nostro paese, a partire, per quanto ci riguarda da vicino, su quello dell’area metropolitana torinese. Vale quindi la pena, per questa sua valenza, sapere della sua esistenza ed approfondire il più possibile la conoscenza dei suoi contenuti. Strada facendo cercheremo come Circolarmente di essere attivi in tal senso, convinti come siamo del ruolo fondamentale che i “territori” possono e devono avere per una sua positiva concretizzazione. Da tempo infatti, grazie soprattutto agli importanti e approfonditi contributi che su questa tematica ci vengono dal nostro socio e collaboratore Gianni Colombo (preannunciamo qui che a breve sarà relatore in una conferenza on-line proprio su queste problematiche) riteniamo che il “territorio” sia un elemento fondamentale per progettare e realizzare un nuovo modello di sviluppo, capace di coniugare sostenibilità ambientale e giustizia sociale.  Per intanto per avere una prima nozione del Piano torinese pubblichiamo l’Introduzione della Sindaca dell’Area Metropolitana e la traccia della sua articolazione, ed unitamente il link, qui sottostante, utile per chi fosse interessato per accedere al sito che lo pubblica nella sua interezza

Piano strategico 2021 - 2023

Città metropolitana di Torino - 18 febbraio 2021

Piano Strategico Metropolitano 2021-2023

 

Introduzione di Chiara Appendino sindaca della Città metropolitana Perché un nuovo Piano Strategico Metropolitano (PSM)

L’elaborazione del nuovo Piano strategico 2021-2023 è avvenuta in un momento particolarmente difficile per il territorio metropolitano, in cui i fattori critici locali di lungo periodo sono stati catalizzati dalla pandemia mondiale. La Città metropolitana di Torino ha subito più di altri territori la trasformazione della propria economia e demografia avvenuta negli ultimi decenni e la pandemia di Covid-19 ha accentuato il rischio che essa possa diventare una “metropoli diminuita”, caratterizzata da un’economia debole e aumentate diseguaglianze. Ciò ha reso particolarmente pressante l’esigenza di definire una visione integrata del futuro della Città metropolitana e un progetto di sviluppo condiviso, finalizzato a promuovere una crescita armoniosa, inclusiva e sostenibile di tutto il territorio. Proprio la difficile congiuntura che stiamo attraversando ha infatti evidenziato la necessità di individuare soluzioni ed azioni condivise con il territorio, che possano essere implementate anche grazie ai finanziamenti europei previsti dal programma Next Generation EU. Nonostante le restrizioni dovute alla pandemia, il processo di formazione del PSM è stato straordinariamente partecipato: centinaia di soggetti locali, amministratori, rappresentanti di enti, associazioni, imprese del territorio sono stati coinvolti in un processo che attraverso due intense fasi di lavoro ha consentito di elaborare un quadro rappresentativo dei bisogni, delle esigenze e delle proposte del territorio. Il quadro che ne è emerso tiene conto non solo dei punti di debolezza, ma anche e soprattutto dei punti di forza di un territorio dalla straordinaria diversità, unico nel suo unire gli spazi della montagna, della città industriale, della pianura agricola, delle colline; ancora forte di una sua robusta base manifatturiera proiettata sull’export; aperto su nuovi settori e opportunità nel cibo, nel turismo, nella cultura; con un diffuso tessuto di piccole e medie imprese con grandi margini di rafforzamento e crescita; con centri di ricerca, tecnologia e innovazione in cui si progetta il futuro. Abbiamo allora voluto immaginare il futuro di una Città metropolitana di Torino “metropoli aumentata”, in cui il riequilibrio territoriale parta dalla creazione di “condizioni abilitanti” egualmente positive su tutto il territorio grazie alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie applicate in forme nuove a domande sociali emergenti, bisogni consolidati, antiche contraddizioni. Un’idea di innovazione che è insieme tecnologica e sociale, e che ha l’ambizione di migliorare i servizi offerti anche nelle aree da sempre considerate marginali, nell’idea di costruire una metropoli policentrica, più bella e più giusta, abitabile e accessibile in modi diversi ma in ogni suo punto. L’obiettivo è quello di consegnare alle prossime generazioni una Città metropolitana profondamente rinnovata nella sua infrastruttura territoriale, materiale e immateriale, tecnologica, sociale e civica. Il Piano strategico 2021-2023 è stato il risultato di un ampio processo partecipativo, che ha coinvolto in diversi momenti e con diverse modalità (incontri pubblici, focus group, tavoli di lavoro, interviste, questionari, invio di contributi scritti...) una straordinaria platea di attori locali. È stata una grande prova di coesione, in cui abbiamo sperimentato collettivamente nuove forme di interazione che potranno in futuro diventare strumenti ordinari di coinvolgimento e partecipazione da affiancare alle forme già sperimentate di condivisione delle decisioni. In parallelo, abbiamo voluto chiamare il mondo accademico torinese a supportare il processo di formazione del Piano, nella convinzione che strategie e decisioni pubbliche debbano basarsi sulla conoscenza dei fenomeni che si vogliono governare, ed attingere da esperienze e competenze in grado di formulare proposte innovative in risposta ai bisogni del territorio. Da tale processo di pianificazione partecipata è nato un Piano strategico che, attraverso l’individuazione di 111 azioni condivise ed integrate, mira a sostenere lo sviluppo e il riequilibrio del territorio metropolitano, contribuendo a colmare le divergenze tra zone di pianura, collina e montagna e tra metropoli, città e piccoli borghi. L’obiettivo è quello di implementare azioni ed interventi volti a superare le marginalità sociali, economiche e territoriali dell’area metropolitana, attraverso il supporto alla digitalizzazione, all’innovazione e alla competitività del sistema produttivo, con particolare attenzione alle micro e piccole imprese; il sostegno alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica; il potenziamento delle infrastrutture per una mobilità sostenibile; il supporto al sistema dell’istruzione, formazione e ricerca; la valorizzazione del patrimonio culturale e delle opportunità turistiche; e il ripensamento e il rafforzamento del sistema di sanità territoriale. Affinché tali obiettivi possano essere raggiunti è necessario che non solo il processo di pianificazione sia stato condiviso e partecipato ma che anche il processo di implementazione delle azioni che da esso sono scaturite sia successivamente condiviso e supportato dal territorio e da tutti i soggetti, gli enti e le istituzioni che hanno partecipato alla formulazione del Piano. E’ necessario che ciascuno si “assuma la responsabilità” e contribuisca per quanto possibile al raggiungimento degli obiettivi condivisi. Allo stesso tempo è indispensabile che il sistema di potere locale, che è stato in passato di grande supporto alla crescita e allo sviluppo locale, ma che poi non ha saputo rinnovarsi, sia in grado di ripensare alle politiche e alle modalità di intervento, svincolandosi da una visione politica di breve termine per guardare alla crescita di lungo periodo e al benessere delle generazioni future. Solo in questo modo la crisi economica e sociale che stiamo attraversando potrà trasformarsi in un’opportunità per rilanciare, anche attraverso i finanziamenti europei previsti dal programma Next Generation EU, uno sviluppo economico, sociale ed ambientale armonioso del territorio metropolitano. Con questo obiettivo la Città metropolitana ha aperto un confronto con la Presidenza della Commissione Europea sottolineando l’importanza di dare un maggiore ruolo, riconoscimento di competenze e strumenti alle aree urbane e metropolitane per l’implementazione dell’European Green Deal e del programma Next Generation EU.

L’Ufficio della Presidente della Commissione Europe Ursula von der Leyen ha risposto con una presa d’atto e di impegno

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Articolazione per punti del Piano

*      Lo stato della metropoli

*      Torino metropoli diminuita? Economia e società in una transizione difficile

*      L’habitat metropolitano. Letture territoriali e condizioni abilitanti

*      Il contesto produttivo: tendenze territoriali in atto e opportunità di sviluppo

*      Il processo di costruzione del Piano strategico

*      Metropoli partecipata. Come il territorio ha contribuito ad una nuova visione del suo futuro

*      Un processo di costruzione a distanza

*      La visione

*      Aumentare Torino. Una visione per la Città metropolitana di Torino

*      Che cosa vuol dire “città aumentata”?

*      La strategia

*      Come aumentare Torino?

*      Diagramma complessivo del Piano

*      Albero delle azioni e delle connessioni 


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