lunedì 24 novembre 2014



Regia Luc e Jean-Pierre Dardenne
Poster


Sandra ha un marito, Manu, due figli e un lavoro presso una piccolo azienda che realizza pannelli solari. Sandra 'aveva' un lavoro perché i colleghi sono stati messi di fronte a una scelta: se votano per il suo licenziamento (è considerata l'anello debole della catena produttiva perché ha sofferto di depressione anche se ora la situazione è migliorata) riceveranno un bonus di 1000 euro. In caso contrario non spetterà loro l'emolumento aggiuntivo. Grazie al sostegno di Manu, Sandra chiede una ripetizione della votazione in cui sia tutelata la segretezza. La ottiene ma ha un tempo limitatissimo per convincere chi le ha votato contro a cambiare parere.

2 commenti:

  1. Liberté, Egalité, Fraternité. Attorno a questi tre valori si sono snodati gli ultimi due secoli e mezzo, in Occidente ed in gran parte del mondo. Cosa resta oggi del loro valore centenario? La libertà e l’uguaglianza stanno soffrendo non poco gli effetti della crisi, economica e sociale, del mondo occidentale. E non stanno certo meglio nel resto del mondo. I fratelli Dardenne, con un film poeticamente verista, ci invitano a riflettere sulla Fraternité, sulla Solidarietà, sulla Fratellanza. Maledettamente difficile da provare, da vivere, da mettere in atto quando Libertà ed Uguaglianza si restringono. Sandrà, la protagonista del film, quasi vergognandosene, la va a cercare, a sollecitare, bussando alle porte dei suoi colleghi. In alcuni la trova, subito, in altri la fa riemergere, altri gliela negano, chi per paura, per sottomissione, chi perché si trova spalle al muro. I Dardenne non giudicano, con inquadrature rispettose di tutti, con dialoghi fatti di parole vere, pesate e pesanti, semplicemente raccontano come sia difficile trovarla, farla riemergere dal dimenticatoio in cui i piccoli grandi ricatti del nostro vivere odierno l’hanno cacciata. Ma quando rinasce, quando torna a illuminare menti e cuori, è un valore che sa ancora cambiare le persone. Succede così ai colleghi di Sandrà, e soprattutto succede a lei, la riceve e sa subito ridarla, ritrovando così fiducia, coraggio, amore, voglia di vivere. I fratelli Dardenne con questo film, davvero bello del suo, dicono meglio che con mille comizi, libri e proclami, che è la Fraternité la chiave di volta per ripristinare Liberté ed Egalité. Credo, vedendolo e restandone davvero colpito, di aver capito questo e di aver imparato che per ritrovarla bisogna saper ascoltare, tutti, e saper parlare, raccontarsi, guardandoci a vicenda negli occhi, dentro.

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  2. Anche io ho visto il film, che senza dubbio lascia il segno. La storia è semplice, le emozioni che provoca intense e impetuose. Fin dalla prima scena si é catapultati senza preamboli dentro la vicenda di Sandra (Marion Cotillard di una straordinaria naturalezza), uno spaccato di vita amaramente attuale raccontato con una regia lucida, diretta, essenziale (a metà film mi è stata fatta notare la totale assenza di colonna sonora, cosa della quale non mi ero fino a quel momento resa conto). Intorno a questa donna fragile ma forte della sua famiglia, e che infine, riprendendosi la sua vita, riacquisterà dignità e speranza, l'attenzione viene richiamata principalmente sul valore dello spirito di solidarietà, sentimento che troppo spesso viene sacrificato a favore di quegli interessi individuali che dilaniano i rapporti, in un'umanità che ancora tanto, purtroppo, ragiona in termini di "mors tua vita mea" (una reazione collettiva contro il datore di lavoro, o altre eventuali soluzioni, avrebbero potuto risolvere diversamente la questione, ma non sono state prese in considerazione, probabilmente proprio per guardare con la lente d'ingrandimento questi meccanismi). E mettendo da parte rabbia, sconforto, speranza, alla fine non si può fare a meno di chiedersi, con lo stesso tormento della protagonista e degli altri personaggi, ciascuno con le sue ragioni, come ognuno di noi saprebbe comportarsi, nudo di fronte a se stesso, di fronte a una scelta simile.

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