Torneranno i prati - Regia di Ermanno Olmi
In
un avamposto d'alta quota, verso la fine della prima guerra mondiale,
un gruppo di militari combatte a pochi metri di distanza dalla
trincea austriaca, intorno, solo neve e silenzio. Dentro, il freddo,
la paura, la stanchezza, la rassegnazione. Ordini telefonati che
mandano i soldati a farsi impallinare come tordi. Torneranno i
prati non è un film d'azione e non ha nemmeno una trama
nel senso canonico del termine, perché i pochi avvenimenti si
consumano come la cera di una candela, dentro una quotidianità
sporca e scoraggiata. Il film di Olmi è una ballata
malinconica come la melodia alla fisarmonica che apre la narrazione,
e triste come Il silenzio, le cui note sono incorporate nel
tema finale composto e suonato alla tromba da Paolo Fresu. I
militari, dal capitano alla recluta, restano attoniti davanti
all'orrore dell'inganno in cui sono caduti per aver creduto nell'amor
di patria e nel dovere del cittadino italiano. Ci vuole pudore per
raccontare una guerra senza senso, come lo sono tutte le guerre. Un
sacrificio di cui il regista si fa cantore, ritraendo i suoi soldati
nel momento dell'estrema consapevolezza di essere andati a morire
invano, in una guerra di posizione che si è rivelata una mera
attesa del proprio destino finale.Torneranno i prati è
un film perfettamente centrato nel cuore di tenebra di una trincea, e
di una guerra, buia e allucinata, il nostro Apocalypse Now,
cronaca di un conflitto supremamente inutile, e che la Storia
vorrebbe dimenticare.
Cari tutti, ho visto il film di Ermanno Olmi "Torneranno i prati". Non ha trama, si svolge tutto in una notte, ma ti allerta tutti i sensi, ti senti anche tu in trincea e passi repentinamente dal buio della notte al chiaro luminoso della luna sulla neve che rischiara anche i pensieri. L'udito viene sollecitato dal silenzio che passa al fragore delle batterie nemiche. Non c'è dialogo se non i secchi comandi degli ufficiali. Ma comunque è pieno di poesia con i momenti in cui i protagonisti tutti giovani senza cultura che sanno però cogliere le sfumature del regno animale o dell'ambiente che li circonda. Manca per fortuna l'odore perchè sarebbe putrido e intollerabile. Ti fa toccare con mano per l'ennesima volta che cos'è la GUERRA e chi soprattutto la subisce.
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