Conferenza su: “La
luce: viaggio ai confini della scienza” del Dott. P. Bianucci - Sintesi di M.A.
Fonnesu
Un buon numero di
persone ha partecipato alla Conferenza tenuta dal dott. Piero Bianucci avente
per tema la luce ed i confini della scienza.
La competenza, la
semplicità e l'umiltà del Relatore sono subito apparsi evidenti.
Non si é trattato di
spiegare al colto pubblico l'ultima teoria nel mondo dei fotoni e delle onde
elettromagnetiche, ma di accompagnarci a rivisitare concetti, apparentemente
noti, ma ai quali mancavano alcuni dettagli e chiarimenti che Piero Bianucci ha saputo porgerci attingendo agli
studi degli ultimi premi Nobel, assegnati in vari campi. La luce infatti, come
ha ricordato Bianucci, attraversa tutti i saperi, dalla chimica alla fisica e alla
fisiologia animale e vegetale.
La nostra percezione
visiva é dovuta al contrasto fra luce ed ombra ed é il messaggio che le
attraversa.
I confini del campo
del nostro visibile sono interni allo spettro della luce, ma ne occupano solo
una parte, ed é come se noi vedessimo attraverso il buco della serratura; il
campo del visibile é una feritoia attraverso cui vediamo, ma il Relatore ha
posto l'accento sul fatto che, pur avendo tali limiti, ormai siamo in grado di
misurare tutto lo spettro del visibile e di utilizzare la luce in svariati
campi come l'infrarosso nelle fibre ottiche, oppure le onde radio su banda a
microonde dello spettro elettromagnetico nei GPS.
La vita é aria
intessuta con la luce, sosteneva Moleschott. Tale pensiero peraltro é
comprensibile solo se ci si sofferma sulla conoscenza in dettaglio della
fotosintesi clorofilliana, nella quale sei molecole di anidride carbonica
(prese dall'aria) e sei molecole di acqua si combinano, grazie a 48 fotoni da
1,86 eV di luce solare, per formare una molecola organica di zucchero glucosio,
liberando sei molecole di ossigeno. Tutto apparentemente banale, ma di
complessità stratosferica e non ancora completamente chiarito, nei passaggi
energetici di miliardesimi di miliardesimi di secondo, come un problema di
quantistica.
Ci vuole, a detta di
Bianucci, un'attitudine più ampia che dia significato alla conoscenza, non si
deve quindi guardare il mondo senza dargli significato, anche in modo poetico,
e la tecnologia e la scienza devono stare dentro ad alcuni confini della
società, ma a suo parere non ci devono essere confini per la libertà di studio
e di ricerca. Si deve cercare sempre e poi decidere cosa fare di quanto si é
trovato.
La domanda che ci si
é posti a lungo é: "la terra é un pianeta azzurro o un pianeta
verde?"
Non é azzurro, anche
se dallo spazio così appare agli astronauti, ma verde perché sulla terra
abbiamo 3000 miliardi di alberi ovvero
405 alberi per abitante, quindi é il pianeta dei vegetali che ci danno16000
tonnellate al sec di vita. Gli animali, e l'uomo fra di essi, sono ben poca
parte della totalità dei viventi, infatti la biomassa é per il 97 per cento
vegetale, ma la responsabilità dell'uomo é soprattutto legata alla necessità di
non alterare gli equilibri complessi (vedasi il problema della sovrabbondanza
di anidride carbonica) del sistema chiuso Terra.
L'interessante
conferenza si é conclusa con l'analisi dei cicli circadiani (cicli vitali
collegati all' alternarsi del dí e della notte) nei vegetali e nell'uomo. Si é
considerato infine l'impiego dei led a luce azzurra nella quotidianità delle
persone e la possibilità che essi siano causa di disturbi nell'alternarsi del
sonno e della veglia, conseguenti alla luce che emettono uguale a quella del
cielo azzurro, che invita, se impiegati in locali dediti al sonno, al risveglio
delle attività vitali giornaliere.
Abbiamo quindi a
disposizione una infinità di scoperte e di tecnologie in grado di migliorare la
nostra esistenza se siamo in grado di valutare per ognuna gli aspetti positivi
e negativi e di lavorare costantemente per il predominio dei primi sui secondi,
convinti che valga sempre la pena di impegnarsi a tale proposito.
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