lunedì 1 dicembre 2014

LA PAROLA DEL MESE - NOVEMBRE 2014


LA PAROLA DEL MESE 

A turno si propone una parola, evocativa di pensieri collegabili ed in grado di aprirsi verso nuove riflessioni.

                  

                      NOVEMBRE 2014

2 commenti:

  1. Comincio io con UCRONIA. Non la conoscevo, quindi mai usata, forse nemmeno mai letta o sentita, e vista oggi in un articolo di Romagnoli (commenta lo sconcerto, si chiama spoiler alert, che, in un mondo che ormai via web condivide tutto in tempo reale, si ha quando qualcuno già sa e ti anticipa il finale del libro/film/sceneggiato/serial che si sta leggendo/vedendo) sta ad indicare la ricostruzione immaginaria di un fatto, di un periodo, sulla base di pochi e incerti indizi. La mia reazione di getto? Meglio non approfondire! Per non scoprire che tutta la mia conoscenza delle cose del mondo, e forse tutta la conoscenza di tutti su tutto, è soltanto una UCRONIA!

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  2. Ho cercato su wikipedia e la parola viene presentata esclusivamente come genere letterario legato alla storia contro fattuale. Il primo esempio risale addirittura a Tito Livio quando immagina che Alessandro Magno avesse guidato il suo esercito verso occidente. Nel xx secolo la storia contro fattuale diventa un genere letterario molto praticato, basti ricordare " Il sole sulla svastica" di P. Dick o "Fatherland" di Harris. La parola ucronia vede però la luce prima nel 1857 ad opera di un filosofo francese Charles Renouvier che la inventa ricalcandola sul termine utopia ( certo bisognerebbe saperne di più)
    Se utopia è un non luogo, ucronia è un non tempo. Ora io mi chiedo se ,sempre facendo riferimento all'etimo, ucronia non sia un termine che si potrebbe adattare al nostro tempo sempre così schiacciato sul presente, scarsamente interessato alla memoria del passato e alla elaborazione di un 'idea di futuro.
    A proposito di Charles Renouvier è nato nel1815 ed è morto nel 1903. Fu allievo del positivista Comte e amico dello spiritualista Lequier. Sostiene una visione della storia non deterministica bensì basata sulla libertà del singolo ed è in questo contesto che si situa l'opera Uchronie, là dove l'autore sostiene che l'Europa avrebbe potuto raggiungere già nel xix secolo una condizione ideale basata sulla pace e la giustizia sociale.

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