A proposito dell’8 Marzo
Riflessioni di Carla Toscano
Passata la Giornata della donna e non la
Festa perchè dovrebbe essere diversa dalle varie feste di... inventate dal
consumismo per vendere anche "mimose", inoltre ritengo che ci sia ben
poco da festeggiare e le donne sono persone presenti tutto l'anno e non solo
l'8 marzo
Ritengo importante proporre alcune
riflessioni che sono di grande interesse non solo tra le donne e sulle quali varrebbe
la pena discutere.
Negli ultimi anni assistiamo ad un ritorno
indietro delle donne nel chiuso delle loro case e nelle funzioni domestiche, vuoi
per la mancanza di lavoro, vuoi per licenziamenti causati dalla chiusura di
stabilimenti e sempre di più sono in crescendo le violenze contro di esse
tutto questo come se rientrasse in un disegno di "rimetterle al loro
posto".
Riportare l'attenzione sul problema
dell'aborto con la legge 194 che va applicata e va difesa, ma poiché prevede l'obiezione
di coscienza da parte dei medici ha consentito che in molte regioni i medici
obbiettori siano quasi la totalità e i pochi non obbiettori sono costretti ad
eseguire esclusivamente aborti con le conseguenze, anche psicologiche che
questo comporta. Ben venga la legge della Regione Lazio che permette di ovviare
a questo inconveniente anche se é stata criticata dallo stesso ministro della
Salute oltretutto una donna!
Altro problema che si affaccia è quello
dell'utero in affitto. Sul quale io, avendo molte riserve, mi sarebbe utile confrontarmi
con altri per chiarirmi le idee e cercare di prendere in considerazione anche
altri punti di vista.
Qualche giorno fa sono comparsi sui
giornali i dati sulla de-natalità in Italia, nascono sempre meno bambini e la
popolazione invecchia sempre di più anche questo tema è da affrontare Le donne
devono essere aiutate con servizi idonei a non rinunciare ad essere madri se lo
desiderano a non essere lasciate sole ad affrontare questa opportunità.
E veniamo al punto "dolens": la
politica. In questo periodo in cui la sinistra nella quale mi identifico, é in
grande confusione e in forte fibrillazione (non é la prima volta e purtroppo
non sarà neppure l'ultima) non ho sentito una sola voce di donna che sia
intervenuta nel dibattito. So con certezza che ci sono state e ci sono
autorevoli personaggi femminili e molto mi stupisce questo silenzio.
Vogliamo prendere posizione e ribadire a
questi politici maschi che divisi si perde sempre e comunque!
Che la colpa, se di colpa si vuol parlare,
è equamente divisa tra tutti di qua e di là della barricata!
Sono convinta che questi ed altri sono i
problemi che la società nella quale vogliamo vivere ci pone e siamo
obbligate a dire la nostra se vogliamo veramente costruire una società
anche a misura di DONNA. Passi avanti dagli anni '70 del secolo scorso se ne
sono fatti molti, ma non bastano occorre continuare e soprattutto non abbassare
mai la guardia.
io invece di voci di donne ne ho sentite tante. Ovviamente non di donne che sono al governo (se davvero vogliamo ancora pensare che questo governo si possa definire di sinistra!). Le voci che ho sentito io erano quelle di Non una di meno, ossia delle tante ragazze giovani che hanno partecipato alla manifestazione di Torino, scandendo slogan che forse si credeva che appartenessero ad un passato lontano, ma che invece, anche a causa proprio delle pessime politiche fatte dal governo, sono ancora attualissimi!
RispondiElimina