"Considerazione
inattuale"
ma molto attuale
ma molto attuale
di Nietzsche
Chi, non lasciandosi scoraggiare dalle
settecento pagine del volume, decidesse di avventurarsi nella lettura, per
altro consigliata e consigliabile, dell’ultimo saggio del filosofo francese
Michel Onfray (molto “a la page”, forse troppo, e sicuramente molto, troppo,
“presente” nel mercato editoriale) dal titolo “Decadenza – vita e morte della
civiltà giudaico-cristiana” sicuramente resterebbe colpito da una citazione
riportata nella prima pagina. E’ una considerazione di Nietzsche estratta dalla
sua opera “Considerazioni inattuali” che così cita…….
Le acque della religione defluiscono e si
lasciano dietro stagni e paludi, le nazioni si dividono di nuovo nel modo più
ostile e aspirano a macellarsi. Le scienze, coltivate senza nessuna misura e
nel più cieco laisser faire, frantumano e dissolvono quanto era fermamente
creduto, e ceti civili e gli Stati civili sono travolti da una economia del
denaro gigantesca e spregevole. Mai il mondo è stato più mondo, mai è stato più
povero di amore e di bontà. I ceti colti non sono più fari o asili in mezzo a
tutta questa inquietudine di secolarizzazione, essi stessi diventano ogni
giorno più inquieti, più privi di idee e di amore. Tutto serve alla prossima
barbarie, compresa l’arte e la scienza moderna…………..
Le
“Considerazioni inattuali” è un’opera di Nietzsche del 1876, ossia quasi
centocinquanta anni fa, e a dispetto del suo titolo ci è parsa quanto mai “attuale”.
Tanto da rendere impossibile resistere al rito di vedere in frasi antiche,
scritte in tempi non sospetti, valutazioni che sembrano applicarsi
perfettamente ai tempi correnti. Ci è sembrato opportuno cedere a questa
tentazione per il valore premonitore in sé della citazione, e soprattutto
perché dà un senso anche allo sforzo, certamente non “titanico”, che
Circolarmente mette in atto per resistere, nel suo piccolo, a tutto ciò.
Ed è quanto continuerà a fare.
Buon Anno!!!!!!!!!!!!!!!
Giancarlo
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