lunedì 15 giugno 2020

Articolo su Mario Palazzetti, nostro stimatisimo socio


E’ con molto piacere, e con una punta di orgoglio per averlo nostro socio e attivo partecipante alle nostre iniziative con interventi sempre puntuali e stimolanti, che pubblichiamo questo articolo che ci fa meglio conoscere lo straordinario curriculum professionale di Mario Palazzetti

Palazzetti, 84 anni e 80 brevetti:

 «Io? Sono solo un inventore»

Dal sistema Abs al Totem, alla casa passiva e ora anche una macchina anti-virus ma l’Italia ha preferito lasciare fruttare le sue invenzioni altrove

Articolo di Christian Benna – torino,corriere.it del 15 giugno
Da Vittorio Valletta a Elon Musk. Ottantaquattro anni e 80 brevetti. Mario Palazzetti ha smesso di contare: sia le candeline sulle torte di compleanno che tutte proprietà intellettuali che portano in calce la sua firma. Ma questo ingegnere elettronico torinese, in attività dal 1962, e fino al ‘96 a bordo della fucina hitech che era il Centro Ricerche Fiat, non riesce a smettere di innovare. L’ultima idea balzata all’onore delle cronache è il Biostopper, una macchina anti-virus che crea barriere biologiche attorno alle persone. E rende più serene le tavolate ai ristoranti ai tempi del Covid-19. Il progetto, sviluppato durante il lockdown, è in fase di test presso i laboratori del Politecnico di Torino. «Se continuo a sfornare invenzioni è perché evidentemente non riesco a farle fruttare», sorride Palazzetti, divertito ma con un pizzico di amaro in bocca. Perché l’ingegnere elettronico, in smart working da 20 anni almeno («sono un pensionato che a casa si dà da fare»), avrebbe potuto essere milionario. Un Elon Musk ante-litteram, «ma lui è il più bravo di tutti, è un imprenditore visionario, io sono solo un inventore».
Dal sistema Abs al Totem
Con i suoi brevetti Palazzetti avrebbe potuto riempirsi le tasche di milioni, o forse no, ma sicuramente, se fosse stato più ascoltato, avrebbe potuto tanta ricchezza per le aziende italiane. Eppure per qualche oscura ragione, ancora tutta da scoprire e da brevettare, l’Italia ha preferito lasciare fruttare le sue invenzioni altrove. In Germania e in Svezia per esempio, dove Volvo negli anni settanta lancia il sistema antibloccaggio Abs che consente la conducibilità di un veicolo anche durante le frenate. L’Abs, un vero e proprio dispositivo salva-vita, è stata poi commercializzata dalla Bosch diventando così uno standard nell’industria automobilista. Il sistema però prende il largo a Torino da un’intuizione di un giovane progettista del centro ricerche Fiat, Mario Palazzetti, entrato al Lingotto negli anni in cui dominava ancora la figura di Vittorio Valletta. «Anti-skid così chiamavamo questo sistema frenante: Fiat l’ha utilizzato negli Usa per qualche anno. Poi il marchio è stata ceduto alla Bosch». Quando Palazzetti varca per la prima volta i cancelli del Lingotto, nei primi anni sessanta, Fiat era ancora un monolite: industria di terra, mare, aria. «Tutto tenuto assieme, poi scorporato quando nasce l’Iva». Incontra Valletta e stringe la mano all’ Avvocato Gianni Agnelli. Sono gli anni in cui nasce il Centro Ricerche Fiat. E Palazzetti prevede che il risparmio energetico sarà il business del futuro. A suo nome brevetta il Totem: a partire da un motore Fiat crea un piccolo cogeneratore, ovvero una caldaia intelligente che produce elettricità oltre che calore. Un sistema che consente il recupero dell’energia. Fiat sforna queste macchine in piccola quantità fino al 1985, poi smette di investirci. Era la stagione del nucleare. A che serve risparmiare energia se i reattori ne forniscono in abbondanza? Oggi la Germania utilizza più di 300 mila di questi micro-generatori a stormo. In Italia solo la torinese Asja Ambiente ne ha portato avanti la commercializzazione.
La casa passiva
Negli ultimi anni il lavoro di Palazzetti si concentra sull’ambiente, sulla casa passiva, edifici autonomi dal punto di vista energetico. Tanto che i teorici della decrescita felice, come Maurizio Pallante e Serge Latouchee, lo eleggono a guru del loro movimento. Mario Palazzetti lascia perdere la teoria e continua a inventare cose concrete. Propone a Gtt e al Comune di Torino una strada elettrica. Al posto dei fili che fanno viaggiare tram, immagina strade che ricaricano le vetture. la proposta cade nel vuoto. «L’auto elettrica?» si sente dire. «Pura fantasia». Palazzetti è non pentito per niente. «Gli inventori devono fare gli inventori. A far fruttare le idee ci vogliono imprenditori veri, come Elon Musk. Ma in Italia abbiamo imprenditori di questa razza?».

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