E’ con molto
piacere, e con una punta di orgoglio per averlo nostro socio e attivo
partecipante alle nostre iniziative con interventi sempre puntuali e
stimolanti, che pubblichiamo questo articolo che ci fa meglio conoscere lo
straordinario curriculum professionale di Mario Palazzetti
Palazzetti,
84 anni e 80 brevetti:
«Io? Sono solo un inventore»
Dal sistema Abs al Totem, alla casa
passiva e ora anche una macchina anti-virus ma l’Italia ha preferito lasciare
fruttare le sue invenzioni altrove
Articolo
di Christian
Benna –
torino,corriere.it del 15 giugno
Da Vittorio Valletta a Elon Musk.
Ottantaquattro anni e 80 brevetti. Mario Palazzetti ha smesso di contare: sia
le candeline sulle torte di compleanno che tutte proprietà intellettuali che
portano in calce la sua firma. Ma questo ingegnere elettronico torinese, in
attività dal 1962, e fino al ‘96 a bordo della fucina hitech che era il Centro
Ricerche Fiat, non riesce a smettere di innovare. L’ultima idea balzata
all’onore delle cronache è il Biostopper, una macchina anti-virus che crea
barriere biologiche attorno alle persone. E rende più serene le tavolate ai
ristoranti ai tempi del Covid-19. Il progetto, sviluppato durante il lockdown,
è in fase di test presso i laboratori del Politecnico di Torino. «Se continuo a
sfornare invenzioni è perché evidentemente non riesco a farle fruttare», sorride
Palazzetti, divertito ma con un pizzico di amaro in bocca. Perché l’ingegnere
elettronico, in smart working da 20 anni almeno («sono un pensionato che a casa
si dà da fare»), avrebbe potuto essere milionario. Un Elon Musk ante-litteram,
«ma lui è il più bravo di tutti, è un imprenditore visionario, io sono solo un
inventore».
Dal
sistema Abs al Totem
Con i
suoi brevetti Palazzetti avrebbe potuto riempirsi le tasche di milioni, o forse
no, ma sicuramente, se fosse stato più ascoltato, avrebbe potuto tanta
ricchezza per le aziende italiane. Eppure per qualche oscura ragione, ancora
tutta da scoprire e da brevettare, l’Italia ha preferito lasciare fruttare le
sue invenzioni altrove. In Germania e in Svezia per esempio, dove Volvo negli
anni settanta lancia il sistema antibloccaggio Abs che consente la
conducibilità di un veicolo anche durante le frenate. L’Abs, un vero e proprio
dispositivo salva-vita, è stata poi commercializzata dalla Bosch diventando
così uno standard nell’industria automobilista. Il sistema però prende il largo
a Torino da un’intuizione di un giovane progettista del centro ricerche Fiat,
Mario Palazzetti, entrato al Lingotto negli anni in cui dominava ancora la
figura di Vittorio Valletta. «Anti-skid così chiamavamo questo sistema frenante:
Fiat l’ha utilizzato negli Usa per qualche anno. Poi il marchio è stata ceduto
alla Bosch». Quando Palazzetti varca per la prima volta i cancelli del
Lingotto, nei primi anni sessanta, Fiat era ancora un monolite: industria di
terra, mare, aria. «Tutto tenuto assieme, poi scorporato quando nasce l’Iva».
Incontra Valletta e stringe la mano all’ Avvocato Gianni Agnelli. Sono gli anni
in cui nasce il Centro Ricerche Fiat. E Palazzetti prevede che il risparmio
energetico sarà il business del futuro. A suo nome brevetta il Totem: a partire
da un motore Fiat crea un piccolo cogeneratore, ovvero una caldaia intelligente
che produce elettricità oltre che calore. Un sistema che consente il recupero
dell’energia. Fiat sforna queste macchine in piccola quantità fino al 1985, poi
smette di investirci. Era la stagione del nucleare. A che serve risparmiare
energia se i reattori ne forniscono in abbondanza? Oggi la Germania utilizza
più di 300 mila di questi micro-generatori a stormo. In Italia solo la torinese
Asja Ambiente ne ha portato avanti la commercializzazione.
La casa
passiva
Negli ultimi anni il lavoro di
Palazzetti si concentra sull’ambiente, sulla casa passiva, edifici autonomi dal
punto di vista energetico. Tanto che i teorici della decrescita felice, come
Maurizio Pallante e Serge Latouchee, lo eleggono a guru del loro movimento.
Mario Palazzetti lascia perdere la teoria e continua a inventare cose concrete.
Propone a Gtt e al Comune di Torino una strada elettrica. Al posto dei fili che
fanno viaggiare tram, immagina strade che ricaricano le vetture. la proposta
cade nel vuoto. «L’auto elettrica?» si sente dire. «Pura fantasia». Palazzetti
è non pentito per niente. «Gli inventori devono fare gli inventori. A far
fruttare le idee ci vogliono imprenditori veri, come Elon Musk. Ma in Italia
abbiamo imprenditori di questa razza?».
Nessun commento:
Posta un commento