Il
nome di Noam
Chomsky, professore emerito di linguistica al Massachusetts
Institute of Technology, è comparso in un nostro post, quello della “Parola del
mese di Febbraio 2017”, pochi giorni fa. E’ stato citato in quanto co-autore di
una interessante teoria sulle origini, come sviluppo evoluzionistico, del “linguaggio”
umano. Chomsky può ben intervenire nel merito perché universalmente
riconosciuto come uno dei massimi esperti in linguistica e semantica grazie
alle importanti, non meno che dibattute, teorie che ha elaborato in materia. Ma
Chomsky è al tempo stesso intellettuale a tutto tondo particolarmente impegnato
in campo politico e sociale su posizioni decisamente progressiste. In questa
veste ha elaborato una lista delle 10 regole del controllo sociale, ovvero,
strategie utilizzate dal potere (da molti poteri) per la manipolazione del pubblico
attraverso i mass media, che qui pubblichiamo dopo averla ricevuta da una amica
del nostro blog, Tissia, che ringraziamo per la gradita segnalazione
DECALOGO del controllo sociale
1) La strategia della distrazione = L’elemento primordiale del controllo
sociale è la strategia della distrazione, che consiste nel deviare l’attenzione
del pubblico da problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites
politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazione di
continue distrazioni e informazioni insignificanti. La strategia della
distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico di interessarsi
alle conoscenze essenziali nell’area della scienza, l’economia, la psicologia,
la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’attenzione del pubblico deviata
dai veri problemi sociali imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere
il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di
ritorno alla fattoria come gli altri animali.
2) Creare problemi e poi offrire le soluzioni = Questo metodo è anche chiamato: Problema
> Reazione > Soluzione. Si crea un problema, una situazione prevista per
causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo
il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare
che si dilaghi o si intensifichi una violenza urbana, organizzare attentati
sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia che richieda le leggi di sicurezza
e le politiche a discapito della libertà.
3) La strategia della gradualità = Per far accettare una misura inaccettabile
basta applicarla gradualmente, al contagocce, per anni consecutivi. E’ in
questo modo che condizioni socio-economiche radicalmente nuove, come il neo-liberalismo,
furono imposte durante il decennio degli anni ’80 e ’90.
4) La strategia del differire = Un
altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla
come dolorosa e necessaria, ottenendo l’applicazione pubblica nel momento, per
un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un
sacrificio immediato: primo, perchè lo sforzo non è quello impiegato
immediatamente, secondo perchè il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza di
sperare ingenuamente che tutto domani andrà meglio e che il sacrificio
richiesto potrebbe essere evitato. Questo da più tempo al pubblico per
abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il
momento.
5) Rivolgersi al pubblico come ai bambini = La maggior parte della pubblicità diretta
al gran pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e un’intonazione
particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo
spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più
si cerca di ingannare lo spettatore, più si tenta ad usare un tono infantile. Perchè?
Se qualcuno si rivolge a una persona come se avesse dodici anni o meno, allora,
in base alla suggestionabilità, lei tenderà con una certa probabilità ad una
risposta o reazione come quella di una persona di dodici anni o meno.
6) Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione = Sfruttare l’emozione è una tecnica
classica per provocare un corto circuito su un’analisi razionale. Inoltre,
l’uso del registro emotivo, permette di aprire la porta di accesso
all’inconscio, per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori.
7) Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità = Far si che il pubblico sia incapace di
comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua
schiavitù. La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve
essere la più povera e mediocre possibile.
8) Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità = Spingere il pubblico a ritenere che è di
moda essere stupidi, volgari e ignoranti.
9) Rafforzare l’auto-colpevolezza = Far credere all’individuo che è soltanto
lui il colpevole della sua disgrazia. Così, invece di ribellarsi contro il
sistema economico, l’individuo si auto-svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua
volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua
azione. E senza azione non c’è rivoluzione.
10) Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si
conoscano = Negli anni ’50 i rapidi
progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze
del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie
alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il sistema ha
goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia della sua forma fisica
che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di
quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei
casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli
individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
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