Per chi fosse interessato ad approfondire
la conoscenza dell’interpretazione coranica il testo di
Nasr Hamid Abu
Zayd
“Testo
sacro e libertà. Per una lettura critica del Corano,”
introduzione
di Nina zu Fürstenberg
Marsilio, Venezia 2012
può rappresentare una interessante lettura
Quanto accaduto a Nasr Hamid Abu Zayd è paradigmatico per comprendere il
pensiero islamico contemporaneo, sia nei suoi blocchi e nelle sue
contraddizioni che nelle sue insospettabili potenzialità. Egli ha dovuto pagare
a caro prezzo la propria libertà di pensiero, che gli è costata il blocco della
carriera universitaria e una condanna per apostasia, costringendo lui e sua
moglie a prendere la via dell’esilio. Ciò che rende la sua vicenda singolare è
il campo di studi sul quale si è conquistato, di certo involontariamente, la
poco invidiabile palma di un simile “martirio”. Docente di Letteratura Araba
all’Università del Cairo, sulla scorta di alcuni illustri predecessori e
facendo tesoro delle competenze ermeneutiche acquisite in Occidente, egli ha
osato affrontare un tema tra i più delicati: la critica del testo applicata al
Corano. E' noto che i musulmani intrattengono col loro Testo sacro un rapporto
“sacramentale” e pertanto quella della sua interpretazione è sempre stata
una questione delicatissima. La maggior parte dei commentatori del Corano si
sono quindi prevalentemente attenuti a un atteggiamento prudente, producendo
soprattutto opere di taglio linguistico e lessicologico. N. H. Abû Zayd ha
gettato un sasso in questo stagno sforzandosi nel distinguere il senso ultimo
del messaggio divino dalla forma storica che esso ha assunto per potersi
comunicare agli uomini. Non dunque una rivelazione letterale, ma una
ispirazione "tradotta" in linguaggio umano che dunque si può e si
deve studiare secondo le più moderne metodologie dell’analisi e della ricerca
linguistica. Ne deriva la contestazione di affermazioni precedentemente
considerate quasi delle verità dogmatiche: “Sostenere la dottrina del Corano
increato e la sovratemporalità della Rivelazione non produce altro risultato se
non quello di imbalsamare i testi religiosi sottraendoli a qualsiasi
riflessione. Mentre la tesi opposta, situando il testo sacro in una dimensione
storica, lo restituisce alla propria vitalità e lo libera, attraverso la
rilettura e l'interpretazione, dall'assoggettamento ai propri limiti temporali,
aprendolo al tempo stesso alle preoccupazioni e agli interessi degli uomini nel
vivo corso della storia”. Questa raccolta di saggi ha il merito di restituirci
l'essenza della visione dell'autore, declinata anche su altre tematiche
collaterali al suo campo di studi, ma tutte di estrema attualità. Un'acuta
introduzione della curatrice e un'intervista rilasciata alla stessa dal grande
maestro, purtroppo recentemente scomparso, arricchiscono il volume da un lato
di ulteriori spunti di riflessione e dall'altro della freschezza del colloquio
con una personalità solare e arguta le cui opere fondamentali attendono ancora
di essere tradotte in lingue occidentali e sono note in originale a una
ristretta cerchia di specialisti, mentre potrebbero contribuire ad aprire nuovi
orizzonti in un settore cruciale sia per l'evoluzione interna del mondo
musulmano che per i suoi rapporti con le altre culture e religioni.
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