mercoledì 14 marzo 2018

Sintesi della relazione del prof. Armao - a cura di Carla Toscano




Sintesi della relazione tenuta dal prof. Armao nella conferenza del 07 Marzo con titolo
“Nuove forme di criminalità organizzata e di delinquenza minorile”


Un pubblico interessato e attento ha seguito la conferenza del prof. Armao  "Nuove forme di criminalità organizzata e delinquenza minorile" voluta dall'Associazione  CircolarMente  ad Avigliana Mercoledì scorso.

Il prof: Armao è docente di scienze della politica all'Università di Torino con particolare attenzione alla sicurezza urbana e alle baby gang, inoltre nel 2016 ha curato l'organizzazione, alla Biennale di Venezia, della mostra "Gang city"

Il sindaco di Avigliana Archinà nel suo intervento di saluto ha posto l'accento sul fenomeno della delinquenza giovanile, che sul nostro territorio non sembra essere particolarmente grave anche se non sono mancati episodi non confortanti. In particolare ha fatto scalpore la distruzione di strutture nel parco giochi di viale Roma da parte di un gruppo di alcuni minorenni subito identificati. Questo episodio ha però scatenato una reazione sproporzionata sui social network da parte di alcuni adulti che si sono scagliati in modo pesante contro i colpevoli. Un episodio, e la conseguente reazione, che di certo non contribuiscono a rasserenare un’atmosfera di percezione del problema sicurezza già alquanto compromessa.

Riprendendo le sollecitazioni del Sindaco il professore ha iniziato la conferenza con questa frase: “Questo è un tema che non fa piacere trattare ..."

Ha quindi definito i termini generali del fenomeno della criminalità organizzata, che può essere, a grandi linee, suddivisa in due settori: la criminalità con la maiuscola o con la minuscola.

La prima è ormai diffusa in tutto il mondo, non è quindi un fenomeno solo italiano, anzi. La criminalità di stampo mafioso più efferata si trova in Giappone, in Cina, in Russia, negli Usa e in America Latina; quest’ultima detiene il primato dei morti assassinati in azioni criminali, nel solo  Messico il numero totale di morti assassinati dalla mafia “narcos” è più alto di quello dei morti per le guerre civili che in anni precedenti avevano sconvolto il paese.

Nel mondo ci sono migliaia di bande organizzate che dispongono di grandi capitali provenienti da traffici illeciti (droga, prostituzione, ma soprattutto usura) che si inseriscono nel tessuto sociale ed economico con danni gravissimi per le collettività.

In Europa il problema è stato in passato a lungo sottovalutato, solo recentemente, quando il fenomeno è scoppiato in tutta la sua evidenza, è a fatica emersa la consapevolezza della sua 'importanza.

Si è così scoperto che esistono, nella sola Europa, oltre 5.000 gruppi di criminalità organizzata appartenenti a ben 180 diverse nazionalità. L’appartenenza nazionale risulta da sempre essere un elemento fondativo dell’associazionismo criminale. Questi gruppi, in una logica perfetta di mercato, offrono una risposta ad una domanda, ad una richiesta di attività illecite che emerge dalla società stessa. Non si ha, ad esempio, offerta di droga là dove non esiste una sua specifica “domanda”.

In questo quadro generale Armao ha sottolineato l’importanza di analizzare a fondo i fenomeni, condizione essenziale per poterli comprendere, per anticiparne gli effetti e  per combatterli efficacemente, e ha purtroppo evidenziato che l'Italia è tra gli stati europei la più infiltrata: dalla criminalità organizzata di stampo mafioso, ormai presente e radicata in tutte le regioni dal Sud al Nord.

Ad esempio da tempo in Piemonte operano le n’'drine calabresi, che hanno iniziato ad avviare i loro traffici partendo da zone periferiche della Regione, come ad esempio nel Canavese; in questi ambiti decentrati la strategia di insediamento criminale prevede di costruire un vero e proprio sistema criminale basato su reti di società ed attività all'apparenza innocue. In particolare, disponendo di grandi quantità di danaro, proveniente soprattutto dal narco traffico, si insinuano nel sistema immobiliare contattando imprenditori, molto spesso in difficolta stante la crisi del settore e la difficoltà di ottenere credito, offrendo, ma con logiche di usura e con qualche prevedibile “pressione”, capitali e mezzi economici. In breve riescono ad impossessarsi della titolarità di queste imprese, ovviamente affidate come copertura a persone insospettabili, e con queste concorrono agli appalti pubblici, per i quali risultano in molti casi vincenti grazie alla possibilità di presentare offerte pilotate, spesso definite grazie al voto di scambio con una parte del ceto politico. Solo in un secondo momento, dopo essersi consolidate con questo processo, si affacciano nel mercato criminale delle grandi città. La polizia a Torino negli ultimi tempi ha scoperto che dietro il rilevante fenomeno del continuo e ripetuto cambio di gestione di bar e ristoranti, che spesso avveniva con una frequenza di sei mesi in sei mesi, si nascondeva l’insediamento della criminalità organizzata che, anche grazie alla conseguente continua ristrutturazione dei locali, insedia nel tessuto urbano rilevanti attività di riciclaggio e usura.

Se questa è la fotografia di massima della criminalità con la maiuscola altri sono i parametri per comprendere la diffusione di quella con la minuscola.  La micro criminalità e le gang giovanili sono un fenomeno antico - esistevano già negli Usa fin dall'800 (vedi il film "Gang of New York") - e importante specie nelle periferie urbane. In Italia, con le caratteristiche tipiche di altre parti del mondo, in primis Nord e Centro America, sembra avviarsi solo ora. Sono nella memoria di tanti alcuni eclatanti fatti di cronaca che lo testimoniano: a Milano non molto tempo addietro un gruppo di salvadoregni su un treno ha aggredito e ferito gravemente ad un braccio un ferroviere con un machete. E’ di per sé solo un episodio, ma è ormai accertata la presenza stabile di gang giovanili, molte delle quali sono formate, per l’appunto, da giovani immigrati sudamericani. Non diversa è la situazione in buona parte dell’Europa, in quella del Nord, ad esempio, è noto il fenomeno delle bande di motociclisti che, spesso composte da più di cento teppisti, fanno terra bruciata ovunque scorrazzano. Le gang minorili a base etnica che si stanno facendo spazio hanno come prime vittime proprio i loro connazionali costretti, spesso con la violenza, ad aggregarsi come manovalanza nello smercio della droga. Va detto che in questo settore criminale, che può vantare introiti incredibilmente alti, la manovalanza dello spaccio su strada è gestito da gang di immigrati spesso di colore, ma a monte stanno i fornitori grossisti quasi sempre appartenenti alle italianissime associazioni mafiose di spicco-

Le gang giovanili si organizzano e si definiscono attraverso una escalation di diversi passaggi: il primo con il bullismo di piccoli gruppi, in un secondo momento gruppi di adolescenti si organizzano per compiere piccoli reati per poi espandersi nel terzo momento in cui gruppi di strada si coalizzano diventando una vera e propria banda.
Chi sono questi ragazzi e in cosa si riconoscono?

Intanto sono straordinariamente bravi nella loro attività,  hanno costituito una vera e propria società parallela, ricorrono a linguaggi gergali solo da loro comprensibili, usano i tatuaggi come segno di riconoscimento e di appartenenza, ascoltano musiche particolari, ricorrono  senza scrupoli alle armi anche pesanti e hanno una grande attrazione per i simboli religiosi:

Questo insieme di simboli e tratti identificativi rappresenta una parte essenziale per il riconoscimento e la loro affermazione sulla piazza criminale. Hanno ad esempio creato loro mode nel vestire, che hanno la valenza di una sorta di divisa, ma che spesso, paradossalmente, sono assurte a trend modaioli copiati dalle stesse grandi Case di Moda del mondo, che vendono questi prodotti a prezzi altissimi ai ragazzi delle classi medio alte. Molti di questi ragazzi provengono dal terzo mondo dove sono stati cresciuti dai nonni in assenza dei genitori qui emigrati, i quali con il loro lavoro ed i risparmi inviati ai paesi di origine hanno assicurato, lì sul posto, una buona disponibilità di danaro che permette, per i costi della vita locali, un certo tenore. Quando, ormai adolescenti, vengono chiamati  a raggiungere i loro genitori in Europa, all’improvviso si ritrovano a fare i conti, non solo con l’inevitabile spaesamento, ma con un tenore di vita inferiore a quello fin lì vissuto nei paesi di origine. Si trovano così spaesati, con pochi mezzi, emarginati, rancorosi, con una difficile possibilità di integrarsi, e quindi facile preda del reclutamento malavitoso.

Al termine della conferenza il professore, sulla base della sua decennale esperienza di studioso del fenomeno, ha presentato alla nostra attenzione alcune proposte a suo avviso atte almeno  ad arginare e contenere queste problematiche, per certi versi insopprimibili.

·      Occorre non militarizzare o avere tolleranza zero perchè in questo modo si alimenta solo il fuoco che già brucia del suo, ma è bene cercare delle soluzioni che aiutino i colpevoli a comprendere in pieno i loro errati comportamenti; può ad esempio svolgere un ruolo importante il metterli a confronto con le vittime dei loro reati avviando un dialogo di reciproco riconoscimento

·      Il fatto che le gang si caratterizzino con quei segni di identità e di appartenenza rende possibile l’anticipare il momento della conoscenza del fenomeno tramite il monitoraggio del territorio incrociando dati fornibili dalle scuole e dalle municipalità che offrono un quadro vero della realtà sociale

·      Un altro fondamentale indicatore da utilizzare sono i social media assurti ad importanti “informatori” dato che spesso i ragazzi, a partire dai bulli per finire agli stessi affiliati alle gang, filmano e poi postano le loro “imprese”.

·      Ed è solo organizzando una vasta rete in stretta connessione tra polizia, scuola e territorio che si potrà monitorare il fenomeno, per prevenirlo, intervenendo non solo come repressione ma come azione di risoluzione delle cause social, culturali ed economiche che lo provocano.

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