sabato 21 marzo 2020

Appello per una risposta europea alla minaccia del coronavirus


Pubblichiamo, invitandovi ad aderire, il seguente appello che chiama l’Unione Europea ad assumere un ruolo più attivo ed incisivo nelle politiche da attuare per fronteggiare la grave pandemia da coronavirus. Va detto che questo appello, immediatamente sottoscritto da molte importanti personalità di tutta Europa, alcune delle quali sono qui sotto citate,  risale a qualche giorno addietro e che nei giorni successivi la UE ha in effetti avviato importanti e diversificate misure in tale direzione, la più importante delle quali ci sembra sia la decisione della BCE di stanziare un fondo di ben 750 miliardi di euro per finanziare interventi mirati a sostenere le finanze pubbliche degli Stati aderenti ed anche a fornire coperture per le attività private. In calce a questo appello riepiloghiamo alcuni di questi interventi, purtroppo come troppo spesso succede sono poco conosciuti anche per la scarsa informazione che i media dedicano alle attività UE, che sembrano rispondere in modo adeguato alle critiche di lentezza, se non di immobilismo, mosse nei suoi confronti. Critiche che peraltro sono presenti in questo stesso appello ma che, a fondamentale differenza da quelle strumentali di stampo populista e sovranista, sono ancora una volta ricondotte alla incompiuta realizzazione di una vera Unione Europea dotata di una maggiore gamma di reali poteri di intervento su tutte le tematiche che dovrebbero essere di competenza di una vera e computa istituzione sovrannazionale

Tutti i cittadini sono invitati a firmare questo appello, che è stato promosso dai filosofi Roberto Castaldi e Daniel Innerarity e firmato nel primo giorno da oltre 1500 personalità provenienti dal mondo accademico, dalla società civile, dalla comunità imprenditoriale, dalle istituzioni di tutta l'UE ed oltre.
Tra i firmatari vi sono alcuni tra i più importanti accademici europei dei loro settori, figure rilevanti della società civile, molti dei quali avevano ruoli rilevanti nelle istituzioni, tra cui Romano Prodi (ex presidente della Commissione e ex Primo Ministro italiano), Enrico Letta (ex Primo Ministro italiano), José Luis Rodríguez Zapatero (ex Primo Ministro della Spagna), Enrique Baron Crespo (ex Presidente del Parlamento Europeo), Pascal Lamy (ex Commissario e Direttore generale dell'OMC), Anna Diamantopoulou e Ferdinando Nelli Feroci (ex Commissari europei) e molti altri ex ministri, membri di istituzioni europee e nazionali, ecc.

 UNA RISPOSTA EUROPEA ALLA MINACCIA DEL CORONAVIRUS
PER MOSTRARE CHE LA UE
 È UNA VERA COMUNITÀ, CON UN DESTINO COMUNE
Noi, cittadini europei, siamo consapevoli che il Covid-19 è una minaccia comune, in grado di colpire un paese alla volta, ma destinato a cambiare il nostro modo di vita e i nostri sistemi economici come in una guerra. Noi, cittadini europei, siamo preoccupati da questa minaccia; ed ancor più dalla cacofonia, l’egoismo e l’autodistruttiva miopia di differenti, non coordinate, risposte nazionali. E dalla mancanza di visione dei nostri leader europei, che fingono di non sapere che, data la nostra reciproca interdipendenza, abbiamo bisogno di una politica europea unica, con misure di contenimento rigide della pandemia, ed un piano a livello di UE per far ripartire l’economia europea una volta passata l’emergenza. Noi, cittadini europei, denunciamo che l’attuale UE è una Res Publica incompleta, quindi non sufficientemente attrezzata per affrontare questa sfida, con le poche competenze che ha per affrontare la pandemia. Prendiamo quindi atto con soddisfazione della decisione della Commissione di fornire 25 miliardi per la lotta contro questa minaccia, ed allo stesso tempo di consentire maggiore flessibilità ai bilanci nazionali. Ma non è abbastanza.
Chiediamo alla Commissione ed al Parlamento Europei di proporre, ed ai governi nazionali di adottare (ad iniziare dalla riunione dell’Eurogruppo del 16 marzo, e da un Consiglio Europeo straordinario da convocare subito dopo) le seguenti azioni urgenti, utilizzando anche le clausole passerella e le formule semplificate per la revisione dei Trattati previste dal Trattato di Lisbona:

1.    Fare della salute pubblica e del contrasto all’epidemia una competenza concorrente della UE, soggetta alla procedura legislativa ordinaria, e fornendo alla Commissione i poteri necessari per coordinare la risposta all’epidemia.

2.    Allargare lo scopo del Meccanismo Europeo di Stabilità per finanziare il rafforzamento immediato dei sistemi sanitari europeo e nazionali per affrontare la pandemia, che minaccia anche la stabilità economica e finanziaria della UE.

3.    Abolire l’obbligo di pareggio di bilancio della UE e creare un Safe Asset europeo da emettere per il finanziamento di un piano pan-europeo per la promozione della ripresa economica e della coesione sociale alla fine dell’emergenza.

4.    Spostare le questioni fiscali alla procedura legislativa ordinaria ed adottare nuove risorse proprie – come la tassa (e le tariffe) sulle emissioni di carbonio, sul digitale, sulle transazioni finanziarie – per finanziare il bilancio europeo (o lo strumento budgetario dell’area euro, se la decisione potesse essere adottata unicamente a quel livello).

5. Adottare immediatamente il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, portando il bilancio almeno all’1,3% del PIL europeo, come richiesto dal Parlamento Europeo, sulla base dell’attuale struttura del finanziamento del bilancio; e con la previsione di raggiungere il 2% con le nuove risorse proprie per assicurare la fornitura di cruciali beni pubblici europei.

6.  Trasformare la prevista Conferenza sul Futuro dell’Europa in una vera e propria Convenzione Europea per stilare un nuovo Patto Costituzionale fra i cittadini europei e gli Stati membri.

Noi, cittadini europei, riteniamo che questa sia un’ora cruciale per la UE. La percezione collettiva della UE sarà influenzata per anni dalla risposta a questa crisi. È il momento di mostrare che la UE è una comunità di valori con un destino comune, l’assicurazione sulla vita per i suoi cittadini e gli Stati membri di fronte ad un mondo turbolento ed a minacce politiche, economiche e sanitarie globali. È venuto il tempo per compiere passi coraggiosi e comuni per sconfiggere la paura. È il tempo per l’unità europea, non per le divisioni nazionali.

ADERISCI ANCHE TU - SOTTOSCRIVI L'APPELLO
Per farlo è sufficiente cliccare sul seguente link


che consente di accedere al sito del “Centro studi, formazione, comunicazione e progettazione sull’Unione Europea e la global governance – CesUE” , anticipiamo per opportuna preventiva conoscenza la schermata da compilare 


I CAMPI CON L'ASTERISCO ( * ) SONO OBBLIGATORI                                                                                                                                                                                                                                              
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 Vediamo nel dettaglio le singole misure di cui sopra (aggiornate al 16 marzo):
SANITÀ
 COORDINAMENTO TRA COMMISSIONE E AUTORITÀ NAZIONALI = 
La Commissione europea interagisce giornalmente, tramite videoconferenza, con i 27 ministri nazionali della Salute e degli Interni.Il 17 marzo i leader dell'UE si sono riuniti in videoconferenza per discutere le misure da attuare per contenere la pandemia di coronavirus. I 27 hanno avallato la chiusura delle frontiere esterne dell’Unione, la riallocazione di fondi UE per 37 miliardi di euro e la piena flessibilità prevista dal patto di stabilità. Si tratta sulla chiusura delle frontiere interne.
 AGENZIA EUROPEA PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DELLE MALATTIE = 
L’agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) fornisce alle autorità nazionali linee guida, dati, analisi del rischio e raccomandazioni anche in caso di epidemia come il coronavirus..
MASCHERINE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE = 
 La Commissione europea ha adottato tre tipi di misure:
  • ·   Dialogo con i produttori per arrivare rapidamente ad un aumento della produzione di mascherine e dispositivi di protezione individuale. La Commissione europea ha inoltre avviato una procedura accelerata congiunta di appalto per l'acquisto di queste forniture e formulando una raccomandazione sui dispositivi protettivi sprovvisti di marcatura CE.
  • Blocco alle esportazioni di mascherine e dispositivi medici al di fuori della Ue. La Commissione europea ha disposto che le esportazioni di mascherine e altro materiale protettivo per il personale medico non possa essere esportato al di fuori dell’Unione europea, a meno di un’esplicita approvazione dei governi nazionali. L’obiettivo è che i prodotti presenti in Europa debbano essere messi a disposizione dei sistemi sanitari dei Paesi Ue.
  • Condivisione del materiale disponibile tra i Paesi Ue. La Commissione europea ha imposto agli Stati membri di rimuovere le barriere alla circolazione di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale all’interno dell’Unione europea.
LIMITARE I VIAGGI NON NECESSARI VERSO L’UNIONE EUROPEA = 
 La Commissione europea ha deciso di restringere temporaneamente i viaggi non essenziali da Paesi terzi verso l’Unione europea. 
 ECONOMIA
 “WHATEVER IT TAKES” = 
Nella sua riunione del 17 marzo, l’Eurogruppo ha dichiarato di essere pronto a prendere tutte le misure necessarie (“whatever it takes”) per azioni coordinate a sostegno dell’economia dopo lo shock del Coronavirus. Ciascun paese dell’Eurogruppo si è impegnato a mobilitare l’1% del PIL e a fornire liquidità per cifre pari al 10% del PIL sotto forma di garanzie o rinvio di pagamenti fiscali.
 37 MILIARDI PER LA LOTTA AL CORONAVIRUS = 
 La Commissione europea propone di destinare 37 miliardi di euro nell'ambito della politica di coesione per la lotta contro il coronavirus e per aiutare sistemi sanitari, imprese e lavoratori colpiti dall’emergenza.
 LIQUIDITÀ ALLE IMPRESE = 
Nelle prossime settimane 1 miliardo di euro sarà riorientato dal bilancio dell'UE come garanzia per il Fondo europeo per gli investimenti, al fine di incentivare le banche a fornire liquidità a PMI e imprese a media capitalizzazione. I finanziamenti così mobilitati, per un totale di circa 8 miliardi di euro, permetteranno di aiutare almeno 100 mila PMI europee e imprese a media capitalizzazione.
FLESSIBILITÀ DELLA DISCIPLINA PER GLI AIUTI DI STATO = 
Le norme dell'UE in materia di aiuti di Stato consentiranno eccezionalmente agli Stati membri di agire in modo rapido ed efficace per sostenere i cittadini e le imprese, in particolare le piccole e medie imprese, che incontrano difficoltà economiche a causa dell'epidemia di COVID-19. La Commissione europea applicherà la massima flessibilità e approverà le misure nazionali supplementari di sostegno all'economia.
 FLESSIBILITÀ DEI CONTI PUBBLICI = 
Massima flessibilità sulle spese eccezionali che i Paesi UE sosterranno per contenere l'epidemia, ad esempio nel settore sanitario per misure di soccorso mirate a imprese e lavoratori. Inoltre la Commissione propone di sospendere l'aggiustamento di bilancio in caso di grave recessione economica nella zona euro o nell'UE nel suo complesso.
 MORATORIA DEI DEBITI   = 
La Commissione europea provvederà a fornire sospensioni dei debiti ai debitori colpiti dalla crisi.
 L’AIUTO AGLI AGRICOLTORI = 
Su richiesta delle autorità italiane, la Commissione europea prorogherà di un mese il termine per la presentazione delle domande degli agricoltori italiani che hanno diritto a un sostegno al reddito nel quadro della politica agricola comune (PAC).
 FONDO DI SOLIDARIETÀ = 
La Commissione Ue propone di estendere l'ambito di applicazione del Fondo di solidarietà dell'UE includendo la crisi della sanità pubblica, al fine di mobilitarlo in caso di necessità per gli Stati membri più duramente colpiti. Nel 2020 sono disponibili fino a 800 milioni di euro. 
 FONDO DI ADEGUAMENTO ALLA GLOBALIZZAZIONE = 
Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione potrebbe anch'esso essere mobilitato per sostenere i lavoratori autonomi e chi ha perso il lavoro alle condizioni stabilite nel regolamento vigente e futuro. Nel 2020 sono disponibili fino a 179 milioni di euro.
 RICERCA
 SVILUPPO VACCINI = 
 Il 17 marzo la Commissione ha informato che sosterrà il lavoro della società CureVac, basata a Tubingen, impegnata nello sviluppo e nella produzione di vaccini anti-Coronavirus, con un sostegno fino a 80 milioni di €.
 164 MILIONI PER LE START UP INNOVATIVE = 
C’è un budget di 164 milioni a disposizione di Start Up e imprese tecnologiche che progettino idee innovative per rispondere all’emergenza Covid-19. 
 137,5 MILIONI A SOSTEGNO DELLA RICERCA = 
Già attribuiti 47,5 milioni di euro per ricerca, diagnosi, trattamenti, sostenendo 17 progetti focalizzati sul coronavirus che coinvolgono 136 gruppi di ricerca in tutta Europa. Altri 90 milioni di € sono stati stanziati per l’iniziativa di innovazione medica (IMI) con l’industria farmaceutica


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