Pubblichiamo, invitandovi ad
aderire, il seguente appello che chiama l’Unione Europea ad assumere un ruolo
più attivo ed incisivo nelle politiche da attuare per fronteggiare la grave
pandemia da coronavirus. Va detto che questo appello, immediatamente sottoscritto
da molte importanti personalità di tutta Europa, alcune delle quali sono qui
sotto citate, risale a qualche giorno
addietro e che nei giorni successivi la UE ha in effetti avviato importanti e
diversificate misure in tale direzione, la più importante delle quali ci sembra
sia la decisione della BCE di stanziare un fondo di ben 750 miliardi di euro
per finanziare interventi mirati a sostenere le finanze pubbliche degli Stati
aderenti ed anche a fornire coperture per le attività private. In calce a
questo appello riepiloghiamo alcuni di questi interventi, purtroppo come troppo
spesso succede sono poco conosciuti anche per la scarsa informazione che i
media dedicano alle attività UE, che sembrano rispondere in modo adeguato alle
critiche di lentezza, se non di immobilismo, mosse nei suoi confronti. Critiche
che peraltro sono presenti in questo stesso appello ma che, a fondamentale
differenza da quelle strumentali di stampo populista e sovranista, sono ancora
una volta ricondotte alla incompiuta realizzazione di una vera Unione Europea
dotata di una maggiore gamma di reali poteri di intervento su tutte le tematiche
che dovrebbero essere di competenza di una vera e computa istituzione
sovrannazionale
Tutti i cittadini sono invitati a firmare questo appello, che è stato
promosso dai filosofi Roberto Castaldi e Daniel Innerarity e firmato nel
primo giorno da oltre 1500 personalità provenienti dal mondo accademico,
dalla società civile, dalla comunità imprenditoriale, dalle istituzioni di
tutta l'UE ed oltre.
Tra i firmatari vi sono alcuni tra i più importanti accademici europei dei
loro settori, figure rilevanti della società civile, molti dei quali avevano
ruoli rilevanti nelle istituzioni, tra cui Romano Prodi (ex presidente della
Commissione e ex Primo Ministro italiano), Enrico Letta (ex Primo Ministro
italiano), José Luis Rodríguez Zapatero (ex Primo Ministro della Spagna),
Enrique Baron Crespo (ex Presidente del Parlamento Europeo), Pascal Lamy (ex
Commissario e Direttore generale dell'OMC), Anna Diamantopoulou e Ferdinando
Nelli Feroci (ex Commissari europei) e molti altri ex ministri, membri di
istituzioni europee e nazionali, ecc.
UNA RISPOSTA EUROPEA ALLA MINACCIA DEL CORONAVIRUS
PER MOSTRARE CHE LA UE
È UNA VERA COMUNITÀ, CON UN DESTINO
COMUNE
Noi, cittadini europei, siamo consapevoli che il Covid-19 è una minaccia
comune, in grado di colpire un paese alla volta, ma destinato a cambiare il
nostro modo di vita e i nostri sistemi economici come in una guerra. Noi, cittadini europei, siamo preoccupati da questa minaccia; ed ancor più
dalla cacofonia, l’egoismo e l’autodistruttiva miopia di differenti, non
coordinate, risposte nazionali. E dalla mancanza di visione dei nostri leader
europei, che fingono di non sapere che, data la nostra reciproca
interdipendenza, abbiamo bisogno di una politica europea unica, con misure di
contenimento rigide della pandemia, ed un piano a livello di UE per far
ripartire l’economia europea una volta passata l’emergenza. Noi, cittadini europei, denunciamo che l’attuale UE è una Res Publica
incompleta, quindi non sufficientemente attrezzata per affrontare questa sfida,
con le poche competenze che ha per affrontare la pandemia. Prendiamo quindi
atto con soddisfazione della decisione della Commissione di fornire 25 miliardi
per la lotta contro questa minaccia, ed allo stesso tempo di consentire
maggiore flessibilità ai bilanci nazionali. Ma non è abbastanza.
Chiediamo alla Commissione ed al Parlamento Europei di proporre, ed ai
governi nazionali di adottare (ad iniziare dalla riunione dell’Eurogruppo del
16 marzo, e da un Consiglio Europeo straordinario da convocare subito dopo) le
seguenti azioni urgenti, utilizzando anche le clausole passerella e le formule
semplificate per la revisione dei Trattati previste dal Trattato di Lisbona:
1. Fare della salute
pubblica e del contrasto all’epidemia una competenza concorrente della UE,
soggetta alla procedura legislativa ordinaria, e fornendo alla Commissione i
poteri necessari per coordinare la risposta all’epidemia.
2. Allargare lo scopo del
Meccanismo Europeo di Stabilità per finanziare il rafforzamento immediato dei
sistemi sanitari europeo e nazionali per affrontare la pandemia, che minaccia
anche la stabilità economica e finanziaria della UE.
3. Abolire l’obbligo di
pareggio di bilancio della UE e creare un Safe Asset europeo da emettere per il
finanziamento di un piano pan-europeo per la promozione della ripresa economica
e della coesione sociale alla fine dell’emergenza.
4. Spostare le questioni
fiscali alla procedura legislativa ordinaria ed adottare nuove risorse proprie
– come la tassa (e le tariffe) sulle emissioni di carbonio, sul digitale, sulle
transazioni finanziarie – per finanziare il bilancio europeo (o lo strumento
budgetario dell’area euro, se la decisione potesse essere adottata unicamente a
quel livello).
5. Adottare
immediatamente il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, portando il bilancio
almeno all’1,3% del PIL europeo, come richiesto dal Parlamento Europeo, sulla
base dell’attuale struttura del finanziamento del bilancio; e con la previsione
di raggiungere il 2% con le nuove risorse proprie per assicurare la fornitura
di cruciali beni pubblici europei.
6. Trasformare la
prevista Conferenza sul Futuro dell’Europa in una vera e propria Convenzione
Europea per stilare un nuovo Patto Costituzionale fra i cittadini europei e gli
Stati membri.
Noi, cittadini europei, riteniamo che questa sia un’ora cruciale per la UE.
La percezione collettiva della UE sarà influenzata per anni dalla risposta a
questa crisi. È il momento di mostrare che la UE è una comunità di valori con
un destino comune, l’assicurazione sulla vita per i suoi cittadini e gli Stati
membri di fronte ad un mondo turbolento ed a minacce politiche, economiche e
sanitarie globali. È venuto il tempo per compiere passi coraggiosi e comuni per
sconfiggere la paura. È il tempo per l’unità europea, non per le divisioni
nazionali.
ADERISCI
ANCHE TU - SOTTOSCRIVI L'APPELLO
Per farlo è sufficiente cliccare sul
seguente link
che consente di accedere al sito del “Centro studi,
formazione, comunicazione e progettazione sull’Unione Europea e la global
governance – CesUE” , anticipiamo per opportuna preventiva conoscenza la schermata da compilare
I CAMPI CON L'ASTERISCO
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Vediamo nel dettaglio
le singole misure di cui sopra (aggiornate al
16 marzo):
SANITÀ
COORDINAMENTO TRA
COMMISSIONE E AUTORITÀ NAZIONALI =
La Commissione
europea interagisce giornalmente, tramite videoconferenza, con i 27 ministri
nazionali della Salute e degli Interni.Il 17 marzo i leader dell'UE si sono
riuniti in videoconferenza per discutere le misure da attuare per contenere la
pandemia di coronavirus. I 27 hanno avallato la chiusura delle frontiere
esterne dell’Unione, la riallocazione di fondi UE per 37 miliardi di euro e la
piena flessibilità prevista dal patto di stabilità. Si tratta sulla chiusura
delle frontiere interne.
AGENZIA EUROPEA
PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DELLE MALATTIE =
L’agenzia europea per la
prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) fornisce alle autorità
nazionali linee guida, dati, analisi del rischio e raccomandazioni anche in
caso di epidemia come il coronavirus..
MASCHERINE E DISPOSITIVI
DI PROTEZIONE INDIVIDUALE =
La Commissione
europea ha adottato tre tipi di misure:
- · Dialogo con i produttori per arrivare rapidamente ad un aumento della produzione di mascherine e dispositivi di protezione individuale. La Commissione europea ha inoltre avviato una procedura accelerata congiunta di appalto per l'acquisto di queste forniture e formulando una raccomandazione sui dispositivi protettivi sprovvisti di marcatura CE.
- Blocco alle esportazioni di mascherine e dispositivi medici al di fuori della Ue. La Commissione europea ha disposto che le esportazioni di mascherine e altro materiale protettivo per il personale medico non possa essere esportato al di fuori dell’Unione europea, a meno di un’esplicita approvazione dei governi nazionali. L’obiettivo è che i prodotti presenti in Europa debbano essere messi a disposizione dei sistemi sanitari dei Paesi Ue.
- Condivisione del materiale disponibile tra i Paesi Ue. La Commissione europea ha imposto agli Stati membri di rimuovere le barriere alla circolazione di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale all’interno dell’Unione europea.
LIMITARE I VIAGGI NON
NECESSARI VERSO L’UNIONE EUROPEA =
La Commissione
europea ha deciso di restringere temporaneamente i viaggi non essenziali da
Paesi terzi verso l’Unione europea.
ECONOMIA
“WHATEVER IT
TAKES” =
Nella sua riunione
del 17 marzo, l’Eurogruppo ha dichiarato di essere pronto a prendere tutte le
misure necessarie (“whatever it takes”) per azioni coordinate a sostegno
dell’economia dopo lo shock del Coronavirus. Ciascun paese dell’Eurogruppo si è
impegnato a mobilitare l’1% del PIL e a fornire liquidità per cifre pari al 10%
del PIL sotto forma di garanzie o rinvio di pagamenti fiscali.
37 MILIARDI PER LA
LOTTA AL CORONAVIRUS =
La Commissione
europea propone di destinare 37 miliardi di euro nell'ambito della politica di
coesione per la lotta contro il coronavirus e per aiutare sistemi sanitari,
imprese e lavoratori colpiti dall’emergenza.
LIQUIDITÀ ALLE
IMPRESE =
Nelle prossime
settimane 1 miliardo di euro sarà riorientato dal bilancio dell'UE come
garanzia per il Fondo europeo per gli investimenti, al fine di incentivare le
banche a fornire liquidità a PMI e imprese a media capitalizzazione. I
finanziamenti così mobilitati, per un totale di circa 8 miliardi di euro, permetteranno
di aiutare almeno 100 mila PMI europee e imprese a media capitalizzazione.
FLESSIBILITÀ DELLA
DISCIPLINA PER GLI AIUTI DI STATO =
Le norme dell'UE in
materia di aiuti di Stato consentiranno eccezionalmente agli Stati membri di
agire in modo rapido ed efficace per sostenere i cittadini e le imprese, in
particolare le piccole e medie imprese, che incontrano difficoltà economiche a
causa dell'epidemia di COVID-19. La Commissione europea applicherà la massima
flessibilità e approverà le misure nazionali supplementari di sostegno
all'economia.
FLESSIBILITÀ DEI
CONTI PUBBLICI =
Massima
flessibilità sulle spese eccezionali che i Paesi UE sosterranno per contenere
l'epidemia, ad esempio nel settore sanitario per misure di soccorso mirate a
imprese e lavoratori. Inoltre la Commissione propone di sospendere
l'aggiustamento di bilancio in caso di grave recessione economica nella zona
euro o nell'UE nel suo complesso.
MORATORIA DEI
DEBITI =
La Commissione europea
provvederà a fornire sospensioni dei debiti ai debitori colpiti dalla crisi.
L’AIUTO AGLI AGRICOLTORI =
Su richiesta delle
autorità italiane, la Commissione europea prorogherà di un mese il termine per
la presentazione delle domande degli agricoltori italiani che hanno diritto a
un sostegno al reddito nel quadro della politica agricola comune (PAC).
FONDO DI
SOLIDARIETÀ =
La Commissione Ue
propone di estendere l'ambito di applicazione del Fondo di solidarietà dell'UE
includendo la crisi della sanità pubblica, al fine di mobilitarlo in caso di
necessità per gli Stati membri più duramente colpiti. Nel 2020 sono disponibili
fino a 800 milioni di euro.
FONDO DI
ADEGUAMENTO ALLA GLOBALIZZAZIONE =
Il Fondo europeo di
adeguamento alla globalizzazione potrebbe anch'esso essere mobilitato per
sostenere i lavoratori autonomi e chi ha perso il lavoro alle condizioni
stabilite nel regolamento vigente e futuro. Nel 2020 sono disponibili fino a
179 milioni di euro.
RICERCA
SVILUPPO VACCINI =
Il 17 marzo la
Commissione ha informato che sosterrà il lavoro della società CureVac, basata a
Tubingen, impegnata nello sviluppo e nella produzione di vaccini
anti-Coronavirus, con un sostegno fino a 80 milioni di €.
164 MILIONI PER LE
START UP INNOVATIVE =
C’è un budget di
164 milioni a disposizione di Start Up e imprese tecnologiche che progettino
idee innovative per rispondere all’emergenza Covid-19.
137,5 MILIONI A
SOSTEGNO DELLA RICERCA =
Già attribuiti 47,5
milioni di euro per ricerca, diagnosi, trattamenti, sostenendo 17 progetti
focalizzati sul coronavirus che coinvolgono 136 gruppi di ricerca in tutta
Europa. Altri 90 milioni di € sono stati stanziati per l’iniziativa di
innovazione medica (IMI) con l’industria farmaceutica
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