LA PAROLA DEL MESE
A turno si propone una parola, evocativa di pensieri collegabili ed in grado di aprirsi verso nuove riflessioni
Maggio 2016
Costituzione
Costituzione è una parola con molti significati e
riferibile a diverse discipline, viene proposta come “parola del mese” per
quello che assume in campo giuridico-istituzionale, come primo spunto di
riflessione sul quesito referendario che, presumibilmente, ad Ottobre chiederà
a tutti noi di pronunciarci sulla Legge di modifica costituzionale recentemente
approvata dal Parlamento
La Costituzione è l'atto
normativo fondamentale che
definisce la natura, la forma, la struttura, l'attività e le regole
fondamentali di un'organizzazione. Il termine indica in particolare la legge fondamentale di uno Stato, ovvero il vertice nella gerarchia delle fonti
di diritto, mentre per l'atto
fondamentale di altri enti, pubblici o privati, viene solitamente adottata la
denominazione di statuto.
Il termine, che deriva
dal latino constitutio, (legge di particolare importanza emanata dall'imperatore), è ricco di
significati, sia descrittivi che assiologici. Da un punto di vista descrittivo indica
per l’appunto la legge fondamentale di un ordinamento
giuridico, la fonte principale, o superprimaria, da cui deriva la legalità di tutte
le altre fonti. Da un punto di vista assiologico, diffuso soprattutto
dall'Illuminismo e dalla Rivoluzione Francese, indica una determinata
legge dello Stato, con carattere e valenza fondamentali, in quanto su di essa
si articola l’intero sistema giuridico ed il funzionamento della democrazia, in
particolare su di essa si fonda il sistema di separazione
dei poteri. Come tale si intende emanata in nome della sovranità del popolo, di solito per il tramite
di una assemblea costituente. Se la Costituzione è invece il risultato di una
cessione di autorità da parte di un monarca si parla solitamente di
"statuto" (es. statuto albertino del 1848) o di "carta costituzionale".
La maggioranza degli Stati contemporanei ha alla
base del proprio ordinamento una Costituzione scritta, alcuni (ad esempio il Regno Unito)- solitamente di lunga
tradizione democratica - non hanno una Costituzione esplicita, ma un corpo di
leggi di riferimento e di consuetudini procedurali, che nel loro complesso
possono essere considerate una Costituzione materiale.
Le Costituzioni si
dicono "rigide" quando sono protette da modifiche apportabili
con leggi ordinarie, anche mediante specifici organi di garanzia (è il caso
della Costituzione italiana, per la quale opera la Corte
Costituzionale). Sono invece "flessibili" le
Costituzioni che, dal punto di vista della modificabilità, sono analoghe ad una
legge ordinaria, a cui è quindi parificata nella scala gerarchica delle fonti.
Anche per le
Costituzioni “rigide” possono essere
previste, nel corso del tempo, delle modifiche, ma queste per essere attuate richiedono
un procedimento legislativo gravato da maggiori oneri procedurali rispetto alle
leggi ordinarie, in particolare, come
nel caso italiano, sono previsti più passaggi approvativi e maggioranze
qualificate ovvero, nel caso che queste non si siano realizzate, la definitiva
approvazione è demandata ad un referendum confermativo.
Mai parola fu più appropriata!
RispondiEliminaPer me potrebbe essere mantenuta fino ad ottobre, mese in cui si terrà il referendum costituzionale.
Mario Roja